Tribunale di Latina, il personale in stato di agitazione

Tribunale di Latina, il personale in stato di agitazione
Non ci sono soltanto i rapporti tesi tra Ordine degli avvocati e presidente del Tribunale a rendere pesante l'atmosfera a piazza Buozzi. Ora è il personale...

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Non ci sono soltanto i rapporti tesi tra Ordine degli avvocati e presidente del Tribunale a rendere pesante l'atmosfera a piazza Buozzi. Ora è il personale amministrativo a scendere sul piede di guerra e anche in questo caso il malessere non ha origine esclusivamente dalle difficili condizioni di lavoro sia in Tribunale che nell'ufficio del Giudice di Pace ma anche e soprattutto dalla difficoltà di rapporti con il presidente del Palazzo di giustizia Caterina Chiaravalloti.


Il risultato è la proclamazione dello stato di agitazione per il mese di giugno da parte delle rappresentanze sindacali di Cgil e Cisl che hanno anche chiesto al Prefetto l'attivazione della procedura di conciliazione. La decisione è stata adottata nel corso di un'assemblea generale dei lavoratori degli uffici giudiziari tenutasi nei giorni scorsi il cui documento conclusivo pone al primo punto «un più adeguato sistema di relazioni sindacali con la presidenza del Tribunale di Latina che, nonostante ripetute richieste di dialogo sulle tematiche di comune interesse, persiste in atteggiamenti di sostanziale chiusura sulla materia delle relazioni sindacali: orario di lavoro, flessibilità, banca delle ore, criteri di valutazione della performance, sicurezza degli uffici». Oltre alla drammatica situazione dell'ufficio del Giudice di Pace i lavoratori sollevano il caso della cancelleria penale dibattimentale all'interno della quale le unità rimaste sono «insufficienti a garantire i necessari adempimenti pre e post udienza con la conseguenza che i ruoli sono destinati a ingrossarsi con il rischio concreto di rinvio dei procedimenti e conseguente prescrizione dei reati».


L'azione di mobilitazione mira a ottenere la convocazione più volte richiesta di un tavolo di confronto su una serie di questioni tra cui la durata delle udienze penali, la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro con particolare riferimento all'ufficio corpi di reato e all'archivio. «Non è più accettabile - si legge nella parte conclusiva del documento - che le richieste delle rappresentanze sindacali siano ulteriormente ignorate. In caso di ulteriore inerzia ci vedremo costretti ad attivare tutte le azioni consentite dalla legge». Il che significa che lo stato di agitazione si tradurrà concretamente in sit in davanti al Tribunale e sciopero dello straordinario coinvolgendo anche altri organi del settore giustizia come l'avvocatura per far conoscere lo stato di profondo malessere.
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Il Messaggero