«Il decesso della signora (...) è riconducibile con elevata probabilità ai suindicati ed errati trattamenti chirurgici». Non ha dubbi il medico legale...
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I sospetti dei familiari erano fondati e il 19 dicembre il giudice si pronuncerà sulla citazione per danni presentata dallo studio legale di Renato Mattarelli nei confronti della Asl RmH, oggi Roma 6. Il decesso della donna, 64 anni, è avvenuto infatti all'ospedale Colombo di Velletri. La signora ha vissuto una vera e propria odissea, prima con diversi accessi in pronto soccorso e poi dal 6 novembre (giorno del primo ricovero con una diagnosi di diverticolite) fino al decesso.
Ora c'è un perito del Tribunale a confermare quanto il marito e la figlia della vittima sostenevano da tempo e cioè che la gestione del caso della donna era stata poco accorta. Basta vedere la successione delle date degli interventi chirurgici: 10 dicembre resezione del retto, 19 dicembre resezione parziale dell'intestino, 3 gennaio revisione chirurgica anastomosi dell'intestino crasso e, alla fine, il decesso del 18 gennaio. Nella sua citazione l'avvocato Mattarelli sostiene che «In particolare, dal primo intervento non eseguito correttamente, si è sviluppata una grave infezione che ha poi provocato la morte della paziente nonostante i tentativi di revisione chirurgica e farmacologica, peraltro intempestivi». E proprio sulla gestione a Velletri si concentra la perizia: «Per quanto riguarda la prima fase dell'iter clinico, antecedente l'intervento chirurgico, la condotta dei sanitari è stata esente da censure».
Al Goretti e alla clinica San Marco hanno fatto ciò che dovevano, poi qualcosa è andato storto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero