Travolto e ucciso in bici, l'addio a Riccardo Giorgi

I funerali ieri a Terracina del tecnico radiologo del Goretti morto sulla Migliara 51

Travolto e ucciso in bici, l'addio a Riccardo Giorgi
Ultimo saluto ieri mattina nella chiesa di San Domenico Savio a Riccardo Giorgi, il ciclista morto domenica scorsa in un incidente stradale. Riccardo, che a breve avrebbe compiuto...

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Ultimo saluto ieri mattina nella chiesa di San Domenico Savio a Riccardo Giorgi, il ciclista morto domenica scorsa in un incidente stradale. Riccardo, che a breve avrebbe compiuto 40 anni, è stato investito da un suv a Pontinia, sulla Migliara 51. È morto sul colpo. L'automobilista alla guida del mezzo che lo ha colpito, risultato positivo alla cocaina e alle benzodiazepine, è stato arrestato e attualmente si trova agli arresti domiciliari.

L'intera città si è stretta intorno alla sua famiglia, alla moglie Elena, ai figli Paola e Fabio, di 8 e 5 anni, e ai suoi genitori, nel dolore e nel ricordo di un uomo amato e rispettato. Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Terracina Francesco Giannetti e i calciatori del Terracina Calcio, dimostrando così quanto Riccardo fosse amato e rispettato nella sua comunità e oltre. La stessa società sportiva, ha voluto condividere un messaggio di cordoglio: "Il presidente e il Terracina 1925 tutto, si stringono attorno al dolore della famiglia per la prematura e tragica scomparsa di Riccardo. Grande atleta e grande uomo, primo terracinese ad aver partecipato e portato a termine una gara di Triathlon" si legge nella nota del club.

LA CERIMONIA

La cerimonia, celebrata da Don Fabrizio Cavone, ha rappresentato un momento di condivisione del dolore e di riflessione sulla vita e sulla morte. «Non è tempo di pacche sulla spalla», ha esordito don Fabrizio durante quella che lui stesso ha definito più una preghiera che un'omelia, «è il momento di metterci davanti a noi stessi prima che davanti a Dio e dire che oggi qualcosa può cambiare». Le sue parole hanno colpito i presenti, richiamando l'attenzione sulla fragilità della vita e sulla necessità di trovare conforto nella fede. «La vita di Elena è stravolta», ha continuato don Fabrizio, «ma possiamo trovare conforto nell'esperienza di Riccardo, nella sua vita che può essere un dono in più per noi tutti».

Don Fabrizio ha anche voluto rivolgere un pensiero alle insegnanti dei figli di Giorgi: «Permettetemi di ringraziare anche le maestre dei bambini di Riccardo che in questi giorni stanno creando intorno a Fabio e Paola quel tocco di serenità».

La cerimonia, caratterizzata da ricordi e aneddoti, si è conclusa con un lungo applauso dedicato a Riccardo.
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Il Messaggero