IL CASO Volete prima la buona notizia o quella cattiva? I primi dati analizzati dalla Asl di Latina su oltre 7 mila test sierologici e ICG effettuati fino a giovedì su...
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Volete prima la buona notizia o quella cattiva? I primi dati analizzati dalla Asl di Latina su oltre 7 mila test sierologici e ICG effettuati fino a giovedì su personale ospedaliero e forze dell'ordine cominciano a darci informazioni sul passaggio dell'epidemia da coronavirus in provincia di Latina. «Al momento l'incidenza è bassa, siamo circa all'1,6 % - racconta il manager Giorgio Casati - Parliamo di qualcosa come 80 persone che sono risultate positive agli accertamenti sierologici e di questi solo in due sono poi risultati positivi anche al tampone». E' così infatti che si è scoperta positiva l'infermiera del reparto Covid del Goretti visto che era completamente asintomatica. e lo stesso è accaduto con un addetto di una ditta che effettua manutenzioni presso la Asl risultato anche lui positivo al tampone dopo i test sierologici.
E questa era la buona notizia, anche se cambiando la prospettiva temporale diventa una notizia pessima: «Vuol dire che tanta gente non ha preso il Covid 19 e dunque bisognerà stare attenti alla seconda ondata, più di quelle zone del nord dove sono risultati positivi il 20 o il 30% dei sottoposti ai test sierologici» spiega Casati.
Emerge anche che la percentuale di incidenza si abbassa drasticamente prendendo in esame solo il personale sanitario: «Si scende allo 0,6% - dice Casati - mentre diventa molto più alta, tra il 2 e il 3% tra le forze dell'ordine. Un elemento interessante che dovrà essere valutato». Restano ancora circa 5 mila persone che devono sottoporsi volontariamente al test tra altre forze dell'ordine e tra il personale di Tribunale e Procura. Al momento, rileva la Asl sono pochi invece i medici di medicina generale che hanno deciso di sottoporsi ai test sierologici: poco più della metà.
Quanto ai tamponi si continua a farne molti ma fortunatamente i positivi sono sempre di meno. «In media ne facciamo 160 al giorno, ma siamo arrivati a punte di oltre trecento. Ci conforta che il numero dei positivi sia basso e soprattutto stabile. Ma i rischi sono sempre dietro l'angolo». Come sta accadendo a Roma con il cluster San Raffaele Pisana. Fortunatamente la struttura del San Raffaele in terra pontina, quella di Sabaudia, è stata sottoposta a test nell'ambito dei controlli sulle Rsa e tutti, degenti e personale, sono risultati negativi.
Vittorio Buongiorno
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Il Messaggero