Potrebbe diventare il più grande progetto di edilizia residenziale fronte mare a Terracina, ma per i terracinesi resterà sempre la Pro Infantia, anche se dovesse...
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La Commissione ha dato parere favorevole purché vengano rispettate alcune condizioni che riguardano la tutela della vegetazione autoctona e la schermatura dei pannelli fotovoltaici usati per la copertura. Si tratta di uno degli edifici simbolo della storia locale, nato come luogo di una grande colonia marina, poi per anni sede distaccata dell’istituto superiore “Arturo Bianchini”. Senza dimenticare che è stata anche la sede della polizia municipale prima che i vigili si trasferissero in via Sarti.
Ora sono circa dieci anni che il grande edificio bianco su viale Circe è sbarrato, fatiscente e protagonista di episodi di crolli avvenuti al suo interno; in questi anni più volte era stata azzardata l’ipotesi che potesse diventare l’agognata sede di un’altra scuola superiore, l’Alessandro Filosi, ma troppo cara sarebbe stata la spesa per ristrutturare l’edificio e infatti la cosa è rimasta lettera morta. Antica la storia della stessa Società Romana Pro Infantia, diventata onlus solo nel 2014 ma istituita come Ente Morale con Regio Decreto del 14 giugno 1903 per assistere ragazzi svantaggiati. Intorno alla metà degli anni Sessanta la sede romana venne concessa all’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia e i ragazzi assistiti furono ospitati a Terracina, dove il chirurgo Raffaele Bastianelli aveva fatto costruire e donato all’Opera una grande colonia marina. Poco più di 13 mila metri cubi che adesso sarà tutto raggruppato in un’unica struttura, 4 piani residenziali più il piano terra per una quarantina di appartamenti, e poi negozi, uffici, parcheggi, anche una piscina condominiale. Valore stimato: a più zeri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero