Super Job, in dodici indagati per associazione a delinquere

Super Job, in dodici indagati per associazione a delinquere
Sono dodici le persone, tra i diciotto arrestati nell'ambito dell'operazione Super Job di Procura e Guardia di Finanza, quelle che risultano indagate per associazione a...

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Sono dodici le persone, tra i diciotto arrestati nell'ambito dell'operazione Super Job di Procura e Guardia di Finanza, quelle che risultano indagate per associazione a delinquere finalizzata a commettere «una serie indeterminata di reati tributari» che vanno dall'emissione e utilizzo di fatture  relative a operazioni inesistenti, indebite compensazioni di crediti Iva, occultamento e sottrazione di libri e scritture contabili, «mediante la costituzione e la gestione di numerose società cooperative destinate a operare per pochi anni in Italia, nonché finalizzata alla consumazione di una serie indeterminata di reati di corruzione di pubblici ufficiali». Sono queste le accuse mosse al sodalizio. Secondo i pm Luigia Spinelli e Giuseppe Bontempo l'organizzatore e il capo dell'organizzazione era Enrico Fiorillo, 57 anni, milanese e residente in provincia di Pavia. Era lui, per l'accusa, che gestiva il vorticoso giro di società cooperative nate in Italia e mandate a morire nel Regno Unito, attraverso le quali venivano utilizzate le fatture false e generati i crediti Iva non dovuti. Al suo fianco due apriliani molto noti, il commercialista Fabio Cardenia, che si occupava della gestione amministrativa contabile delle cooperative, e l'imprenditore Giovanni Vartolo, 60 anni, che invece secondo gli inquirenti teneva i rapporti con i pubblici ufficiali infedeli che venivano pagati per ottenere informazioni riservate.


Al loro fianco Corrado Stoppa, Clementina Sprela, Alessandro e Andrea Aquilini, Annamaria Amabile, Mauro Cassano, Simona Nardi, Graziella Caddeo, e Predrag Ksonjiar, quest'ultimo residente in Inghilterra e considerato l'intermediario che consentiva al sodalizio di riciclare all'estero i profitti illeciti «operando come intermediario per l'apertura di conti esteri su cui versare gli illeciti profitti e poi prelevarli con carte di credito estere».
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Il Messaggero