Polistirolo utilizzato per la pesca, taniche, barili, piccoli rifiuti, flaconi di sostanze usate in agricoltura e plastica a volontà: c’è un po’ di tutto...
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A trasformare una lunghissima striscia di sabbia selvaggia in una discarica a cielo aperto dall’aspetto post apocalittico sono stati i violenti acquazzoni di fine anno che hanno ingrossato il corso d’acqua e portato a riva enormi quantità di rifiuti. Immondizia che coltivatori, ma anche pescatori (spesso di frodo), turisti e cittadini hanno gettato nel fiume per mesi finché il canale, nei giorni scorsi, ha presentato il conto di fine anno.
Ora che la portata del canale è tornata alla normalità, plastica e scarti di ogni sorta giacciono abbandonati sulle rive del litorale di Fondi, a un soffio da Sperlonga, la Perla del Tirreno.
Alla prima mareggiata, rifiuti e sostanze inquinanti saranno portate via dal mare depositandosi sui fondali, raggiungendo chissà quale spiaggetta mediterranea e inquinando le acque della riviera pontina, in più punti premiata con la bandiera blu da moltissimi anni.
È solo questione di tempo insomma: la prossima ondata di maltempo darà al mare la forza di inghiottire tutto con danni incalcolabili per l'ambiente e l'ecosistema marino. L'unica via d'uscita?
Raccogliere e bonificare finché il meteo lo permette e, stando alle previsioni, resta poco più di una settimana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero