Si era barricato in casa dopo aver aggredito la moglie: condannato a un anno e mezzo

Si era barricato in casa dopo aver aggredito la moglie: condannato a un anno e mezzo
Un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Questa, la condanna inflitta  dal giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Cario nei confronti di un 43enne di Sperlonga,...

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Un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Questa, la condanna inflitta  dal giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Cario nei confronti di un 43enne di Sperlonga, finito a giudizio per i reati di lesioni nei confronti della moglie e resistenza a pubblico ufficiale. Per l'imputato, che ha optato di essere giudicato attraverso il rito abbreviato, il pubblico ministero Giuseppe Bontempo al termine della requisitoria aveva chiesto due mesi in più di quanto sentenziato al termine dell'udienza.


La vicenda che ha portato alla condanna risale allo scorso maggio. Tutto iniziò da una concitata chiamata giunta alla Stazione dei carabinieri: un residente riferì di essere stato allarmato dalle urla provenienti da un'abitazione. I militari coordinati dal luogotenente Salvatore Capasso avviarono dunque una serie di perlustrazioni, notando ad un certo punto una donna in strada. Indosso aveva il solo pigiama. Era scalza e con evidenti ecchimosi. Una volta fermata, raccontò di essere stata improvvisamente aggredita dal marito, che a suo dire da qualche tempo aveva iniziato a comportarsi in maniera strana. Gli operanti poco dopo l'acquisizione della testimonianza si presentarono presso la casa dei coniugi per parlare con l'uomo.
Almeno all'inizio, però, senza alcun successo. L'interessato non voleva saperne di aprire. Si barricò, rifiutando a lungo ogni tentativo di mediazione. Tanto da rendere necessario anche l'intervento di una squadra di vigili del fuoco. Alla fine, nonostante l'opposizione, i carabinieri riuscirono a bloccare il 43enne e a procedere all'arresto. Contestandogli i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, con la prima ipotesi di reato poi caduta in sede di convalida, dato che l'aggressione alla consorte venne ritenuta un episodio isolato. Per le lesioni riportate, la malcapitata ebbe una prognosi di 15 giorni.


Ad assistere l'imputato, gli avvocati Angelo e Oreste Palmieri, mentre gli interessi della parte offesa, costituitasi parte civile, sono stati tutelati dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti. Contestualmente alla condanna, il giudice ha disposto la revoca dei domiciliari concessi ad agosto in un'altra abitazione, in sostituzione del carcere - e l'applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa. Il risarcimento per l'aggressione subìta sarà liquidato in separata sede. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero