Sit-in di "Fare Verde" a Capratica per dire no all'allevamento di cozze da 300mila metri quadrati

Sit-in di "Fare Verde" a Capratica per dire no all'allevamento di cozze da 300mila metri quadrati
 Nessun colore politico né interesse personalistico, soltanto la volontà di salvaguardare, tutti assieme, le acque di Capratica. Questo lo spirito che ha...

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 Nessun colore politico né interesse personalistico, soltanto la volontà di salvaguardare, tutti assieme, le acque di Capratica. Questo lo spirito che ha portato decine di persone sul litorale fondano per dare vita, sotto l'egida dell'associazione "Fare Verde", a un silenzioso ma significativo sit-in contro il paventato allevamento di cozze da 300mila metri quadrati. Ancora non si conosce l'esito del ricorso al Tar presentato dal Comune di Fondi ma le associazioni ambientaliste non vogliono restare a braccia conserte durante l'attesa e così hanno dato vita questo pomeriggio a un'azione pacifica ma forte, volta a sensibilizzare quanti più cittadini, enti e partiti possibili.


Il gruppo si è poi immortalato con lo sguardo volto all'orizzonte, una foto simbolica per indicare che i fondani vogliono guardare al futuro pensando di poter vedere nei giorni che verranno una località turistica in via di espansione e non una interminabile distesa di cozze. «A noi il mare piace così - hanno gridato a gran voce i partecipanti al sit-in - e vogliamo continuare a vederlo così».

Presenti anche una folta delegazione di "Fare Verde" Monte San Biagio, che ha voluto esserci data l'importanza della tematica per l'intero comprensorio, l'assessore all'ambiente del Comune di Fondi Roberta Muccitelli, il presidente dell'associazione "Pro Capratica" Giuseppe Calabrese assieme a un nutrito gruppo di residenti e l'esponente di "Legambiente" Gino Paparello. L'associazione, oltre a inviare un'accorata lettera al ministero all'Ambiente, alla Provincia e alla Regione, ha proposto di coinvolgere gli esperti del settore per studiare i possibili impatti dell'allevamento di mitili sull'ecosistema. Ma non solo, i membri del sodalizio si sono detti anche intenzionati a indire una petizione popolare.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero