Siccità, il Consorzio di bonifica: «2017 anno zero della nuova irrigazione efficiente e ecosostenibile». Tre progetti per riqualificare la rete

La sede del Consorzio di bonifica di Latina
«Il 2017 segnerà il passaggio dalla vecchia alla nuova cultura dell’irrigazione». Lo annuncia il direttore del Consorizio di bonifica Natalino Corbo....

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«Il 2017 segnerà il passaggio dalla vecchia alla nuova cultura dell’irrigazione». Lo annuncia il direttore del Consorizio di bonifica Natalino Corbo. «Tradotto in parole povere, significa impianti e reti in piena efficienza e un impiego responsabile, ecosostenibile e consapevole nell’utilizzo della risorsa idrica dell’acqua attraverso l’introduzione di tecniche e sistemi irrigui innovativi per evitare sprechi e distorsioni».


Il consorzio di bonifica dell’Agro Pontino, «con il suo pool di giovani ingegneri», ha infatti predisposto 3 progetti per concorrere alla assegnazione dei fondi del bando del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020. Qualora approvati, consentiranno di ristrutturare la rete irrigua della piana pontina che si sviluppa nei 3 distretti Centrale Sisto, Sisto Linea e Piegale con 8 impianti collettivi per una superficie di 15.000 ettari al servizio di 7.000 aziende. «Sono previsti l’ammodernamento della rete e la sostituzione delle condotte principali nei tratti più ammalorati e soggetti a rottura, oltre alla installazione di misuratori di portata e di idrocontatori per registrare l’effettivo consumo di acqua da parte di ciascun utente. Così si potrà ottemperare agli obblighi di legge della registrazione dei consumi, favorendo la diffusione tra i consorziati di una nuova cultura irrigua ispirata alla sostenibilità delle pratiche agricole e al massimo contenimento dei consumi», spiega Corbo.


Gli interventi prevedono anche il completamento dei lavori per consentire il riuso e il ricircolo in agricoltura delle acque reflue degli impianti di depurazione. «Gli effetti drammatici della siccità che stiamo vivendo, causata da una crisi idrica senza precedenti nella storia della pianura pontina, sono la conseguenza dei mutamenti climatici che hanno modificato il regime delle piogge e condizionano negativamente le normali pratiche agricole. I progetti, elaborati dal pool ingegneristico interno al consorzio, sono stati sviluppati – conclude Corbo – per garantire un servizio irriguo più efficiente. In caso di approvazione la cantierabilità delle opere avrebbe tempi brevi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero