«Sesso nell'ufficio», il giallo della lettera: il Comune valuta la denuncia contro ignoti

«Sesso nell'ufficio», il giallo della lettera: il Comune valuta la denuncia contro ignoti
FORMIA La lettera in salsa piccante che sta scuotendo in questi giorni l'amministrazione comunale di Formia, e nella quale si parla di un incontro "hot" consumato in...

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FORMIA

La lettera in salsa piccante che sta scuotendo in questi giorni l'amministrazione comunale di Formia, e nella quale si parla di un incontro "hot" consumato in un ufficio dei servizi sociali formiani, con protagonista un esponente politico di rilievo, ha tanti punti oscuri ma un'unica certezza: chi ha scritto quella nota voleva sollevare un polverone. E ci sta riuscendo, nonostante la stessa amministrazione stia ancora facendo le valutazioni politiche del caso, ma la dirigente del settore sta valutando di sporgere denuncia contro ignoti. Accertato che la firmataria della missiva abbia usato un nome inventato, sconosciuto a quanto si apprende all'anagrafe dei residenti di Formia, ora ci si sta concentrando sul suo contenuto.


La descrizione è minuziosa: "Mentre aspettavo con mio figlio le dottoresse nel corridoio con tutte le porte chiuse sentivo dei rumori dall'ultima stanza. Mi avvicinavo e sentivo persone che facevano sesso", si legge.
«Ma lei ce l'ha presente come è fatta la struttura che ospita i servizi sociali di Formia?», racconta una "gola profonda" dell'area comunale che si occupa dei servizi alla persona: «È un lungo corridoio con diverse stanze, ma l'area di attesa è lontana dalle porte. Non so come possano aver sentito certi rumori, nell'ipotesi che ci siano stati».

"Atti osceni in luogo pubblico" non è più un reato: oggi si tratta solo di un illecito amministrativo punibile però con sanzioni particolarmente elevate, da 5.000 a 30.000 euro, ma devono essere accertati con riscontri certi e concreti. In questo potrebbe essere di aiuto il video registrato dall'autore (o autrice) della lettera, che in quella stessa nota sostiene di aver inviato alla procura di Cassino e nel quale vengono ripresi anche i protagonisti della vicenda: uno è un nome di punta dell'attuale maggioranza.


"Sono veramente disgustata da questa cosa perché due persone utilizzano il Comune per fare i porci comodi loro", scrive ancora il "corvo" autore della lettera. Se fosse del tutto inventata, la storia rappresenta un danno all'immagine dell'amministrazione Taddeo, che però non ha ancora deciso se andare in procura e denunciare il presunto sciacallo. La politica, tuttavia, avrebbe demandato le valutazioni alla dirigente dei servizi sociali. In tutto questo marasma a colpire ancora una volta è il silenzio della classe politica, che preferisce lasciarsi travolgere piuttosto che stoppare le voci. O forse non sono solo voci. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero