Latina, sei sospensioni distinte per i Ppe: saranno annullati prima del voto

Latina, sei sospensioni distinte per i Ppe: saranno annullati prima del voto
LATINA - Urbanistica, avanti tutta. Sul tavolo del commissario straordinario è arrivato ieri mattina anche il parere dell'Ufficio legale, firmato dall'avvocato...

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LATINA - Urbanistica, avanti tutta. Sul tavolo del commissario straordinario è arrivato ieri mattina anche il parere dell'Ufficio legale, firmato dall'avvocato Francesco Di Legino. Era il documento che mancava, dopo la lunga relazione del servizio Urbanistica, firmata dall'architetto Giovanni Della Penna per consentire al prefetto Giacomo Barbato di chiudere la ricognizione degli strumenti urbanistici approvati dalla precedente amministrazione con la procedura semplificata e decidere come procedere.


La rotta non cambia, anche se ci sono alcune novità. Sono sei i Piani Particolareggiati che verranno sospesi, ma ormai la cosa era assodata. Sono quelli dei quartieri R1 Frezzotti, R3 Prampolini, R6 Isonzo, oltre a quelli di Borgo Piave, Latina Scalo e Borgo Podgora. Sono quelli che, secondo i criteri ribaditi dalla Regione non avrebbero dovuto essere approvati con la procedura semplificata, non bastava un semplice atto di giunta ma serviva l'approvazione sia del Consiglio comunale sia della Regione, perché erano di fatto varianti sostanziali. L'avvocatura non ha sollevato dubbi sostanziali che avrebbero potuto bloccare l'azione commissariale, ha semplicemente ribadito sulla scorta di varie sentenze la necessità di una ponderazione tra interessi pubblici e interessi privati, così da mettere al riparo gli atti che si andranno ad approvare. Quindi, si procederà ora verso la sospensione dei sei piani, mentre sono salvi quelli di Borgo Santa Maria, Acciarella, Parrocchia San Luca, Parco dei Pini perché non contengono varianti sostanziali. Ma qui arriva la novità. Fino ad oggi si pensava ad una sospensione globale, a un unico atto che bloccasse tutti e i piani sub iudice. Ora invece si è deciso di procedere con sei distinte sospensioni. Questo per evitare che un'eventuale impugnazione relativa a un singolo Ppe possa farli decadere tutti. Non solo. L'idea che ha preso corpo è quella di utilizzare il contraddittorio che si instaurerà tra Comune e privati per ripristinare la legalità.


Proviamo a spiegare: se i nodi di questi piani sono relativi al tesoretto di cubature creato con lo scorporo da quelle esistenti di scale androni e garage, all'utilizzo estensivo della perequazione e dei comparti, si potrebbe arrivare subito dopo l'annullamento all'adozione di nuovi Ppe in cui siano state rimosse le cause di illegittimità. Ma tutto questo avverrà alla luce del sole, prima i privati avranno 30 giorni per presentare le loro osservazioni, poi il Comune avrà 60 giorni per controdedurre e arrivare all'annullamento. Ma subito dopo – e questo è un segnale che il commissario e il segretario generale mandano ai privati - si potranno riadottare rispettando le prescrizioni con un semplice atto di Giunta. Ora però bisogna correre. Il commissario Barbato infatti vuole chiudere il procedimento prima delle prossime elezioni, probabilmente intorno al 20 maggio. I tempi ci sono, basta pubblicare le delibere di sospensione entro il 20 febbraio: chi sperava di tirarla per le lunghe per evitare una decisione sui Ppe rimarrà deluso.
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Il Messaggero