Nuova sede per il comprensivo Gramsci di Aprilia, dopo sei anni si riparte da zero

Nuova sede per il comprensivo Gramsci di Aprilia, dopo sei anni si riparte da zero
Addio a mostre e convegni, almeno per un po’, nelle sale della biblioteca comunale di Aprilia. Servono spazi per gli studenti e per questo la giunta ha deciso di trasformare...

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Addio a mostre e convegni, almeno per un po’, nelle sale della biblioteca comunale di Aprilia. Servono spazi per gli studenti e per questo la giunta ha deciso di trasformare in aule scolastiche la sala Manzù e la sala Ragazzi, al piano terra dell’edificio pubblico di via Marconi. Lì faranno lezione gli alunni della scuola primaria dell’istituto comprensivo Gramsci, il cui plesso satellite, intitolato a Guglielmo Marconi, è a poche decine di metri di distanza dalla biblioteca.


Per garantire il distanziamento tra gli alunni e prevenire l’eventuale diffusione del contagio da coronavirus, infatti, la dirigenza scolastica ha dovuto rimodulare tutti gli spazi destinati allo studio ma quelli a disposizione dell’istituto non erano sufficienti. Per questo il dirigente scolastico Floriana Vinci ha chiesto aiuto al Comune. L’amministrazione ha trovato la soluzione con gli spazi della biblioteca. Intanto l’amministrazione comunale prosegue il lavoro di adeguamento degli altri plessi, per garantire un inizio di anno scolastico il più possibile tranquillo.

Per la cultura, invece, al posto delle sale Manzù e Ragazzi potrà essere usato il polo CulturAprilia, l’ex stabilimento Acqua Claudia sulla Pontina. Magari sarà un modo per far diventare quel sito il cuore della cultura locale, progetto finora mai decollato. Sull’istituto Gramsci c’è invece un nuovo capitolo della “saga” legata alla realizzazione del nuovo plesso, in sostituzione dell’attuale sede della direzione didattica in via Marco Aurelio, collocata in un edificio privato che costa alla collettività circa 170 mila euro l’anno e che avrebbe bisogno di importanti lavori di ristrutturazione.


Il Comune di Aprilia nel 2014 aveva individuato un terreno tra via Aldo Moro e via Tiberio, a poca distanza dalla caserma dei carabinieri, dove costruire l’edificio. C’era già un progetto preliminare, costato 21 mila euro, e un prospetto di mutuo da 6,9 milioni di euro ancora da contrarre, ma un contenzioso in corso con il proprietario del terreno ha bloccato l’iter. Non solo: le opere di compensazione che avrebbe dovuto realizzare la società proprietaria del lotto adiacente, società dichiarata fallita nel 1983, non sono mai state realizzate. Dunque strade, fogne e marciapiedi sarebbero rimaste a carico del Comune, quindi della collettività. Per questo ora la giunta ha deciso di cambiare percorso: la nuova scuola non sarà più in via Moro, ma su un’area tra via Monteverdi e via Pergolesi, in pieno centro, attualmente occupata da un parco pubblico. C’è però un problema: una parte del terreno è comunale, l’altro è della Regione ma inserito tra i beni alienabili. L’amministrazione Terra vuole candidarsi ad acquistare quel terreno e trasferire lì la nuova scuola Gramsci. Dopo sei anni di atti, delibere, consigli comunali e soldi spesi, adesso si ricomincia da capo. «Quel terreno della Regione è edificabile – spiega il sindaco Antonio Terra – l’idea è quella di acquistarlo per realizzare un edificio per la collettività, prima che se lo prenda qualche privato. Resta da sapere a quale prezzo la Regione, che ha già dichiarato la disponibilità alla cessione, ci lascerà quel lotto». A quel punto, potrà ripartire la fase della progettazione dell’edificio scolastico. Altri soldi, ma stavolta forse è la volta buona. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero