«Nessun danno o malfunzionamento lungo i 1.263 metri della condotta del depuratore di Sabaudia, sommersa nello specchio di mare antistante la foce di Caterattino. È...
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L’Ente, dopo l’episodio del 29 agosto scorso, che ha visto un’improvvisa fioritura di alghe in mare, e dopo che alcuni balneari avevano avanzato l’ipotesi di possibili guasti alla condotta, si era attivato chiedendo le opportune verifiche. «Il personale specializzato dell’Arma - spiega il Comune - ha eseguito l’ispezione tecnica per più giorni e in orari diversi, impiegando anche sofisticate telecamere e sonde subacquee computerizzate, al fine di rilevare ogni eventuale, minima anomalia anche nei tratti insabbiati dell’infrastruttura. Le attività e i dati rilevati consentono però di escludere al momento l’esistenza di guasti o rotture».
«Questi esiti confermano - spiega l'ente - quanto già riscontato dall’Amministrazione comunale nei mesi scorsi: si tratta di un fenomeno del tutto naturale dovuto alle maree, nella fattispecie al ricircolo dell’acqua tra il lago e il mare nelle fasi dell’alta e della successiva bassa marea. In sostanza l’acqua, tornando al mare, porta con se cumuli di alghe marroni che danno sensazione di inquinamento».
«Vorrei ringraziare l’Arma dei Carabinieri per aver accolto le nostre richieste e provveduto prontamente alle verifiche – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Ennio Zaottini – Scongiurati definitivamente rischi sanitari e per la balneazione, sono felice di riscontrare che i risultati ottenuti hanno confermato la bontà delle acque di Sabaudia, un mare che rimane una delle mete più apprezzate di tutto il litorale laziale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero