Rincari alle stelle, pizzerie e gelaterie travolte dai prezzi. Le testimonianze dei titolari pontini

Rincari alle stelle, pizzerie e gelaterie travolte dai prezzi. Le testimonianze dei titolari pontini
Le bollette della corrente? Raddoppiate, se non triplicate. Sull'artigianato pontino si sta abbattendo una vera stangata, soprattutto per chi non ha contratti...

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Le bollette della corrente? Raddoppiate, se non triplicate. Sull'artigianato pontino si sta abbattendo una vera stangata, soprattutto per chi non ha contratti dell'elettricità a prezzo bloccato. Pizzerie e gelaterie sono in prima fila tra le attività più tartassate. Da Aprilia a Priverno, passando per Latina, gelatai e pizzaioli sono estenuati e hanno paura di aprire la prossima busta del fornitore dell'energia.

«Questo mese abbiamo ricevuto una bolletta da 7300 euro per un solo mese, l'anno scorso era di circa 2500 euro» rivela Valerio Esposito della famosa gelateria Tonka di Aprilia. «Le spese sono diventate quasi insostenibili prosegue il gelataio perché una bolletta del genere erode ogni margine di guadagno». E nemmeno si può agire troppo sui prezzi: «Si possono aumentare ma fino a un certo punto spiega Esposito perché il potere d'acquisto delle famiglie è sempre lo stesso e, aumentandoli troppo, si rischia di non vendere più o vendere di meno. Allora siamo costretti ad assumere un persona in meno e lavorare di più noi proprietari per portare a casa qualcosa in più». Ma non è solo questione di bollette elettriche. «Il costo di latte e derivati dice il gelataio apriliano ha subito cinque rincari da marzo, quasi uno al mese».

Lo conferma Luca Mastracci, della pluripremiata pizzeria Pupillo a Priverno e Frosinone. «È aumentato tutto» dice il pizzaiolo. «L'olio per friggere racconta Mastracci - è passato da ottantanove centesimi al litro a tre euro e ottanta. La farina da quindici euro per venticinque chili a ventisei euro, il pomodoro dai dieci euro per quindici chili a venticinque euro». La bolletta energetica è il colpo di grazia, basti pensa che con l'energia che paga per le sue due pizzerie, Mastracci potrebbe comprarsi una casa in qualche paese pontino. «Siamo arrivati a 80-90 mila euro di energia l'anno: così è insostenibile» avverte il pizzaiolo. «Le ultime che mi sono arrivate dice Mastracci - sono di 4400 e 3300 euro in un solo mese, con un forte aumento nella bolletta di luglio, cioè quando mi è scaduta l'offerta a prezzo bloccato. Non posso certo far pagare quindici euro una pizza margherita: chi me la comprerebbe? Vedremo come fare aggiunge il giovane pizzaiolo -, il prossimo passo potrebbe essere quello di installare il fotovoltaico per rifornire le pizzerie. Certo è che se non si salvaguardano le aziende chi porterà avanti il paese?».

Pasquale Lomasto, della pizzeria Gennaro, in via Tasso a Latina, ha le idee chiare. «L'embargo alla Russia lo stiamo pagando noi ristoratori in toto» afferma il pizzaiolo, che porta avanti l'attività fondata dal padre nel 1971. «Qua non c'è solo l'energia da saldare afferma Lomasto -, perché la legna mi è aumentata di tre euro al quintale, la mozzarella e la burrata di tre euro e cinquanta al chilo. Stiamo parlando di cifre pazzesche che vengono assorbite dalle aziende. Per ora - dice il pizzaiolo - non mi è ancora arrivata la bolletta di luglio ma temo per la prossima».

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Il Messaggero