Rifiuti bruciati a Mazzocchio «Siamo la terra dei fuochi»

Rifiuti bruciati a Mazzocchio «Siamo la terra dei fuochi»
I cittadini della zona di Mazzocchio nel comune di Pontinia, non hanno...

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I cittadini della zona di Mazzocchio nel comune di Pontinia, non hanno pace. I miasmi della Sep, denunciati più volte, e che ha portato alla nota vicenda giudiziaria che ha interessato l'impianto (l'inchiesta è della Dda) per i suoi riflessi diretti sulla qualità della vita dei residenti di diversi comuni, non sono l'unico problema. Da diverso tempo, infatti, segnalano roghi di rifiuti abbandonati che oltre al cattivo odore producono inquinamento ambientale. L'ultimo episodio di rifiuti abbandonati date alle fiamme si è verificato mercoledì scorso ed è stato documentato anche dalle fotografia del comitato di residenti. A prendere fuoco un cumulo di rifiuti abbandonati da giorni in uno dei parcheggi inutilizzati dell'area. In cenere sono finiti frigoriferi, copertoni, passeggini, resti di lavori edili. «Continuiamo a denunciare che Mazzocchio è diventata la nuova terra dei fuochi dicono Qui come nella vera terra dei fuochi si interrano rifiuti e su quei campi viene coltivato mais. Qui come nella vera terra dei fuochi vengono abbandonati rifiuti in strada e poi quei cumuli vengono dati alle fiamme sprigionando diossina e altre sostanze tossiche che provocano tumori e altre malattie indicibili. Sono anni che denunciamo come le tante aree abbandonate della frazione vengano utilizzate come discariche abusive». Il sindaco di Pontinia Carlo Medici aveva dato rassicurazioni circa l'istallazione di telecamere che avrebbero stanato i furbetti dei rifiuti: «In realtà le telecamere ci sono ma niente è cambiato, ciclicamente questi rifiuti vengono dati alle fiamme». Secondo il comitato, oltre al risvolto sanitario ce n'è anche uno economico: «In questa zona ormai, seppure in passato è stata molto fiorente, ora di fabbriche ce ne sono pochissime. Logisticamente l'area è ottimale ma come possiamo pensare che un imprenditore possa decidere di impiantare uno stabilimento tra prostitute e immondizia? Così muoiono anche le poche attività rimaste, tra degrado e sporcizia».
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Il Messaggero