Rider aggrediti dai colleghi a Formia: «Troppo veloci nelle consegne, ci rubate il lavoro»

I giovani italiani, impiegati anch'essi come corrieri per la stessa società, lamentavano un minore guadagno

Rider aggrediti dai colleghi a Formia: «Troppo veloci nelle consegne, ci rubate il lavoro»
Lite tra rider accusati di rubare il lavoro ai loro colleghi. E' quanto accaduto a Formia, dove i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà due ragazzi di 27...

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Lite tra rider accusati di rubare il lavoro ai loro colleghi. E' quanto accaduto a Formia, dove i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà due ragazzi di 27 anni per i reati di danneggiamento e violenza privata. L'episodio si è verificato nella serata del 5 marzo, quando due cittadini pakistani, residenti rispettivamente a Santi Cosma e Damiano e Formia, hanno chiesto aiuto al numero di emergenza 112 dopo essere stati aggrediti da due giovani italiani.

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Lo scontro

L'intervento dei carabinieri sul luogo della disputa ha permesso di accertare che i due italiani avevano agito con violenza privata motivati dalla convinzione che i cittadini stranieri rubassero loro il lavoro come corrieri per un'azienda di consegna di cibo a domicilio nella città.

Le motivazioni

I giovani italiani, impiegati anch'essi come corrieri per la stessa società, lamentavano un minore guadagno dovuto al presunto rendimento più efficiente dei colleghi stranieri. Per verificare le loro affermazioni, i due aggressori costringevano i pakistani a mostrare i propri telefoni per controllare il numero di ordini effettuati. Uno dei due italiani, già noto alle autorità per precedenti legati a reati di stupefacenti, danneggiava la bicicletta elettrica di uno dei pakistani, distruggendo anche il suo telefono cellulare.

Le tensioni

L'episodio evidenzia tensioni sul luogo di lavoro e tra colleghi di una società di consegne, sollevando questioni riguardanti discriminazioni e violenza. Gli inquirenti dovranno ora approfondire l'indagine per stabilire la dinamica completa degli eventi e valutare eventuali responsabilità legali dei coinvolti.

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Il Messaggero