Latina, revenge porn, quando la violenza diventa virale: il confronto

Latina, revenge porn, quando la violenza diventa virale: il confronto
Revenge porn. Storie di violenza virale. Questo il titolo dell'incontro a distanza organizzato per domani, 10 marzo, dall'associazione Officina della Fantasia che vede...

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Revenge porn. Storie di violenza virale. Questo il titolo dell'incontro a distanza organizzato per domani, 10 marzo, dall'associazione Officina della Fantasia che vede come prima ospite la presidente del Tribunale di Latina Caterina Chiaravallotti. L'incontro sarà moderato da Matteo Giancola e trasmesso in diretta Facebook sulla pagina Officina della Fantasia, a partire dalle 16.30, alla presenza della presidente del sodalizio Antonella Castiello.

Tra i relatori la criminologa investigativa e psicologa forense Roberta Bruzzone che illustrerà i principali scenari possibili contemplati nella tipologia di reato, i rischi per le vittime e le caratteristiche dei soggetti che arrivano a commettere il delitto on line. Sarà invece l'avvocato Liliana Tari, segretario del Comitato pari opportunità del Tribunale di Latina, a trattare gli aspetti civilistici legati a richieste di risarcimento danno da parte delle vittime della vendetta pornografica. All'evento prenderanno parte, inoltre, Franca Cassandra (membro della consulta femminile di Lilth), Alba Faraoni (ispettrice superiore della Polizia di Stato-Questura di Latina) e il consigliere regionale Orlando Angelo Tripodi (capogruppo della Lega). A livello regionale, lo scorso anno, la Polizia Postate per il Lazio ha trattato 126 casi.


Diverse le operazioni che hanno interessato anche la provincia di Latina. E' il caso della Dangerous images, ad esempio, che ha portato a due perquisizioni lo scorso anno in altrettanti comuni pontini per un gruppo di ragazzini minorenni che si scambiano, via chat WhatApp ma anche Telegram o altri social, immagini e video pedopornografici, ma anche i cosiddetti file gore, cioè video di suicidi, decapitazioni, mutilazioni di persone. E non sono mancati uomini denunciati per la diffusione di immagini osé della propria ex.


Da ieri è a disposizione sul sito del Garante per la protezione dei dati personali un canale di emergenza contro il revenge porn, una delle forme più odiose di violenza sulle donne e più, in generale, contro la pornografia non consensuale, Le persone che temono che le loro foto o i loro video intimi possano essere diffusi senza il loro consenso su Facebook o Instagram, potranno segnalare questo rischio e ottenere che le immagini vengano bloccate.



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Il Messaggero