L’assessore Roberto Lessio è stato di parola. Aveva detto che in settimana avrebbe messo fine allo scandalo dei cassonetti abusivi per la raccolta degli abiti usati e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I CONTRATTEMPI
«Fu impossibile applicarla - racconta oggi Lessio - perché ci rendemmo conto che Latina Ambiente, che allora gestiva il servizio rifiuti, non aveva l’autorizzazione per raccogliere gli abiti usati che sono considerati un rifiuto speciale e hanno un preciso codice Cer, e siccome l’obiettivo non era solo mettere fine alla raccolta abusiva ma anche avviarne una secondo le regole, cambiammo strategia». E anche lì i problemi non sono mancati. «Nelle more della costituzione di Abc - racconta Lessio - il Comune decise di partire comunque». Ma la strada si rivelò più complicata del previsto, tanto che fece prima l’azienda speciale a ottenere l’autorizzazione, finendo così per ereditare il problema. Ma la gara per appaltare il servizio fu prima aggiudicata e poi revocata in autotutela nel febbraio scorso.
LA SOLUZIONE
Nel frattempo la raccolta abusiva è andata avanti andando a foraggiare il mercato nero dei vestiti usati, unica consolazione, il numero dei cassonetti abusivi si è andato assottigliando, dai circa 140 del 2017, fino agli attuali 44 censiti dal servizio Ambiente e da Abc. Ieri pomeriggio sono stati rimossi quelli di alcuni borghi (Fai e Tor Tre Ponti, e di alcuni quartieri del capoluogo. La ditta incaricata li ha trasferiti in un deposito controllato perché i cassonetti sono di fatto sequestrati. L’iter era iniziato mesi fa con l’apposizione di adesivi che dichiaravano abusivi i contenitori. «Ma sono sempre - racconta Lessio - stati rimossi dopo poche ore».
IL FUTURO
L’epoca dei cassonetti abusivi va dunque in soffitta. «Non ne metteremo di nuovi - racconta Lessio - affideremo la raccolta ad Abc e verrà fatta come già sta avvenendo in via sperimentale presso i centri di raccolta. Anche perché - aggiunge l’assessore - sta andando vene con il semplice passa parola». Il servizio dunque resterà in carico all’azienda speciale e verrà svolto mutuando il sistema adottato ad Aprilia dove le balle dei vestiti raccolti sono vendute al borsino degli abiti usati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero