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Rissa o aggressione. Sono queste le due ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Latina, dopo l'ennesima zuffa tra giovani e giovanissimi consumata domenica sera all'esterno di un locale pubblico del capoluogo. Calci, urla e schiaffi tra due gruppi, iniziata con alcune schermaglie all'interno del Mc Donald's di via Isonzo e terminato con l'arrivo dei carabinieri e quattro ragazzini feriti. È il terzo episodio violento nel giro di tre settimane, tanto da innescare la preoccupazione delle forze dell'ordine sulla gestione di questi rissosi minorenni a zonzo per la città.
Nel caso di domenica, erano più o meno le nove di sera quando due gruppi, composti da ragazzi e ragazze tra i 16 e i 19 anni, si sono stuzzicati a vicenda.
Oggi i carabinieri spediranno l'informativa in procura, non prima di aver visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza per capire esattamente come si sono svolti i fatti e stabilire le responsabilità. Anche perché i due gruppi, o almeno chi di loro è rimasto dopo il parapiglia, avrebbero raccontato versioni diverse.
A preoccupare è l'escalation di violenza che vede protagonisti ragazzini. Sabato 29 ottobre sempre al Mc Donald's di via Isonzo due giovanissimi si erano affrontati: un quindicenne aveva incassato un pugno in faccia da un coetaneo, procurandosi la frattura del naso. Il ragazzino è stato stato denunciato alla procura della repubblica presso il tribunale per i minorenni. I due fatti, a distanza di una settimana, non sembrano essere collegati, almeno in questa prima fase delle indagini. Il 15 ottobre, ancora una volta sabato sera, due giovanissimi si erano sfidati a suon di schiaffi in piazza del Popolo per una ragazza.
Non si contano neanche più gli interventi di polizia e carabinieri per sedare gli animi di adolescenti o poco più che si insultano e si picchiano, si derubano, si minacciano. Atteggiamenti che preoccupano anche la stessa garante dell'infanzia e adolescenza che sui casi di Latina aveva parlato di baby gang da fermare. E le forze dell'ordine, consapevoli dell'urgenza del fenomeno, si stanno confrontando su come arginare e prevenire tali episodi. Da soli, però, non potranno mai farcela. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero