M5s, espulsa anche la Pacifico: c'era una volta il Movimento in provincia di Latina

La senatrice pontina dopo l'elezione nel 2018
Con l’espulsione della senatrice Marinella Pacifico, l’ultima di una lunga sequela, il Movimento Cinque Stelle in provincia di Latina rischia l’estinzione....

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Con l’espulsione della senatrice Marinella Pacifico, l’ultima di una lunga sequela, il Movimento Cinque Stelle in provincia di Latina rischia l’estinzione. Eletta nel 2018, la parlamentare pontina ha ricevuto il cartellino rosso il 15 ottobre scorso. La senatrice Pacifico era finita all’attenzione dei probiviri per mancato versamento dello stipendio da parlamentare, come previsto dallo statuto del M5S, e da tempo risultava nel mirino per la mancata aderenza alle indicazioni di voto del partito. Clamoroso il suo “no” al Referendum sul taglio dei parlamentari; l’ultimo “no” ai diktat della maggioranza di governo risale al 5 ottobre scorso quando ha votato contro la proroga dello stato di emergenza Covid citando il costituzionalista Sabino Cassese: «Non si può prorogare lo stato di emergenza per incapacità». Espulsa dai cinquestelle, la senatrice ha affermato che la restituzione di quote avrebbe dovuto avere esclusivamente funzione di attività sociali e di supporto agli iscritti.

Vedi anche > M5S, corrente anti Di Maio: altri quattro senatori verso la Lega 

Frasi contro Saviano e i vaccini: deferita la Pacifico, neo senatrice pontina dei 5stelle

«A tutt’oggi non ho visto alcuna documentazione nella quale si evinca quali siano le somme versate e la destinazione delle stesse», ha detto la parlamentare pontina. «Per quanto riguarda le accuse di ‘mancati voti a provvedimenti del governo e voti di fiducia’ - ha aggiunto la senatrice -, sono facilmente riconducibili alla mia volontà di onorare il ‘contratto politico’ stipulato nel 2018; contratto disatteso dai vertici del Movimento in cambio di qualche strapuntino di Governo». Pacifico ieri ha dichiarato che entrerà nel gruppo Misto: «Ho da lavorare per i cittadini di questo territorio – ha detto -, trascurato dai vertici del M5s volutamente. Latina è sempre stata considerata il bacino di voti per i portavoce romani. Ho lottato per invertire la tendenza, ma non c’è volontà e interesse». 
Nel 2018 l’exploit elettorale pentastellato aveva “incornato” anche il formiano Raffaele Trano, oggi però appartenente al gruppo misto della Camera dei Deputati. Trano è stato espulso dal M5s il 18 marzo 2020, dopo che pochi giorni prima era stato eletto presidente della Commissione Finanze con i voti del centrodestra contro il candidato ufficiale del movimento, Nicola Grimaldi. 

Vedi anche >  Il Coronavirus non frena le espulsioni nel M5S: Crimi caccia Trano «Ci sono malati e morti e questi geni pensano a mandarmi via»

I PRECEDENTI

In provincia di Latina, il movimento fondato da Beppe Grillo aveva vissuto momenti di gloria anche alle politiche del 2013 con l’elezione di ben tre parlamentari, Ivana Simeoni al Senato, suo figlio Cristian Iannuzzi alla Camera e Giuseppe Vacciano al Senato (quest’ultimo nel 2011 aveva ottenuto appena l’1,3% con la sua candidatura a sindaco di Latina).

Vedi anche > Latina, terremoto tra i 5 Stelle: si dimettono i parlamentari pontini Vacciano, Simeoni e Iannuzzi

Ma anche la stagione del successo pontino dei cinquestelle nella XVII Legislatura era stata breve: Vacciano fu espulso dal M5S nel 2015, ma già nel 2014 rassegnò le dimissioni dalla carica di Senatore, respinte per ben cinque volte. Respinte furono anche le dimissioni della senatrice Simeoni e del deputato Iannuzzi dalle relative Camere. Il M5s, ad oggi in provincia di Latina, ha al suo attivo tre consiglieri comunali, due a Cisterna e uno ad Itri, e la consigliera regionale Gaia Pernarella, eletta nel 2013 e nel 2018. A giugno di quest’anno il movimento l’ha espulsa per errore e riammessa un mese dopo. 

Vedi anche > La consigliera regionale Gaia Pernarella reintegrata nel Movimento 5 Stelle
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Il Messaggero