E' poliomelitica a seguito di una vaccinazione, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Roma un'ingiunzione di pagamento al Ministero della Salute che, però,...
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Il motivo? «Dal Ministero ci riferiscono che non hanno a disposizione il personale per fare i conteggi» - spiega l'avvocato Renato Mattarelli del foro di Latina, specializzato in questa materia, che ha seguito la singolare vicenda di Maria Clementini, 60 anni, romana, affetta da poliomelite che le ha paralizzato una gamba dopo il vaccino anti-polio somministrato a Tivoli, a pochi mesi dalla nascita.
Dopo la legge 210 del '92 - in favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni e trasfusioni di sangue infetto - Maria ha chiesto di avere l'indennizzo previsto, ma dopo una prima concessione il Ministero ha revocato il provvedimento in autotutela. Nel 2013 è partita l'ingiunzione di pagamento, oggi la sentenza che intima il pagamento di circa 150.000,00 euro di arretrati e 800 euro al mese per tutta la vita, non trova applicazione.
«La legge prevede che - se un cittadino è obbligato dalla legge a vaccinarsi e in conseguenza di questa ubbidienza per il bene della salute collettiva riceve un danno – spiega l'avvocato - deve essere indennizzato dallo Stato che non può, da una parte, imporre un obbligo di vaccinazione e poi, dall'altra parte, lavarsene le mani quando da ciò derivi una patologia».
La donna, divorziata e con due figlie, una delle quali affetta da una seria patologia, ha fra l'altro bisogno di quella somma proprio per la sua situazione familiare e a 60 anni dalla vaccinazione che le ha causato la paralisi non riesce ancora ad avere giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero