Perdita di acqua e nafta, 200 studenti senza scuola

Lavori di bonifica nella sede del Cpia di via Varsavia, trovata una cisterna interrata e inutilizzata da anni con all'interno idrocarburi

La sede del Cpia nell'ex plesso scolastico di via Varasavia-via Bonn
Quasi duecento studenti senza scuola, sono ragazzi dai 16 anni in su e adulti che frequentano il Cpia, il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, la vecchia scuola...

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Quasi duecento studenti senza scuola, sono ragazzi dai 16 anni in su e adulti che frequentano il Cpia, il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, la vecchia scuola serale per intenderci che si trova nell'ex plesso scolastico di via Varsavia-via Bonn. L'edificio è stato chiuso con un'ordinanza sindacale perché è necessario un intervento di messa in sicurezza e bonifica. E' frequentato soprattutto da stranieri, ragazzi, giovani donne, che possono ottenere così la licenza di terza media o seguire i corsi di alfabetizzazione, imparano l'italiano e la cultura del paese in cui ora vivono, ci sono poi i rifugiati e i richiedenti asilo, insomma decine e decine di persone rimaste senza scuola.

Ma facciamo un passo indietro, partiamo dalla cronaca: venerdì 2 febbraio una collaboratrice scolastica sente lo sciabordio dell'acqua arrivare dal piano interrato e avverte un forte odore di gas, la dirigente scolastica chiama subito il Comune di Latina, proprietario dell'immobile. Quando arrivano tecnici e operai per il sopralluogo la prima constatazione è che c'è una grossa perdita di acqua nei locali semiinterrati in cui si trova la centrale termica. Iniziano le verifiche, anche perché l'odore di gas è pungente e persiste, intervengono anche i geologi e una "ditta ambientale specializzata", il responso è che ci sono tracce di idrocarburi nel terreno, fuoriusciti da una cisterna interrata dismessa da diversi anni. La perdita "nonostante numerosi interventi - si legge nell'ordinanza - da parte dei tecnici, non è stata rintracciata e al fine di proseguire con le ricerche, nonché per limitare l'eventuale dispersione delle tracce di idrocarburi, si è rilevato necessario chiudere l'erogazione dell'acqua potabile che alimenta i servizi igienici dell'istituto scolastico Cpia 9". Dunque i lavori procedono e la scuola resterà chiusa per dieci giorni a partire dell'8 febbraio, quindi dovrebbe riaprire martedì della prossima settimana. Tempi piuttosto brevi, chissà se saranno sufficienti, visto che l'area andrà messa in sicurezza, svuotato ed eventualmente rimosso il serbatoio contenente la nafta.

Torna in mente la rottura della cisterna piena di cherosene "dimenticata" per 50 anni sotto uno stabile di corso della Repubblica, in pieno centro città, davanti alla facoltà di Medicina che avvenne nel 2014 e che provocò danni ambientali e paura per i residenti della zona. Stavano facendo dei lavori all'interno di un locale quando durante lo smantellamento del massetto si ruppe una cisterna sotterranea ampia circa 100 metri quadrati. All'inerno c'era cherosene, diventato dopo decenni più denso del normale, una sorta di bitume, ne finirono qualcosa come 30 mila litri nella condotta idrica, un disastro.

Nell'ex scuola deve essere successa una cosa simile, una volta avvenuto l'allaccio alla rete del gas metano la cisterna non è stata né svuotata né rimossa. Ora si tratterà di capire esattamente di che portata è lo sversamento e che tempi ci vorranno per far rientrare gli studenti a scuola. L'assessore ai Lavori pubblici Massimiliano Carnevale assicura che stanno lavorando per trovare una sede alternativa in tempi brevissimi.
 

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Il Messaggero