«Per demolire lo scheletro dell'ex Icos sarà necessaria la chiusura della Pontina»

«Per demolire lo scheletro dell'ex Icos sarà necessaria la chiusura della Pontina»
Con la firma del contratto avvenuta il 15 marzo scorso il progetto A Gonfie vele per la rigenerazione dell'ex Icos e di una parte dei palazzoni del quartiere Q4 ha mosso i...

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Con la firma del contratto avvenuta il 15 marzo scorso il progetto A Gonfie vele per la rigenerazione dell'ex Icos e di una parte dei palazzoni del quartiere Q4 ha mosso i suoi primi passi. L'appalto di quella che sarà una delle più imponenti opere mai realizzate nel capoluogo è stato affidato al Consorzio Stabile Build nell'ambito dei 13 milioni di euro del bando "Qualità dell'abitare".

Ora che si sta per entrare nel vivo della realizzazione del maestoso intervento di riqualificazione urbana occorre però mettere a punto alcuni aspetti organizzativi di non poco conto. A partire dal cardine del progetto stesso, rappresentato dalla demolizione dello scheletro dell'ex Icos che campeggia lungo la Pontina.

Proprio su questo aspetto si sta soffermando in questi giorni l'Anas, che ha aperto le valutazioni con le altre istituzioni e gli enti coinvolti in vista di un ulteriore tavolo che si è aperto anche su questo tema con la regia della prefettura.
«Ci sono una serie di opere che dovranno essere gestite perché avranno un impatto sul traffico spiega Marco Moladori, responsabile territoriale Lazio di Anas Dopo la firma dell'intesa sul Ponte Sisto cerchiamo di mettere sul tavolo anche questo argomento, con tutti gli interventi previsti, come l'abbattimento dell'edificio che avrà certamente delle ripercussioni. Dobbiamo gestirle cercando di creare minor disagio possibile alla circolazione».
Per valutare le criticità e le possibili soluzioni da adottare si seguirà il metodo già inaugurato e adottato nelle numerose riunioni del tavolo permanente sulla viabilità coordinato dalla prefettura. Al momento, come precisa Moladori, non ci sono da parte di Anas prescrizioni particolarmente stringenti sugli interventi che riguarderanno questo quadrante della città attraversato dalla Pontina, ma certo è che occorre gestire e programmare al dettaglio ogni fase dell'operazione.

STRADA DA CHIUDERE

«L'intervento di demolizione comporterà necessariamente la chiusura della Pontina aggiunge l'ingegner Marco Moladori e bisogna quindi capire quale sarà il lasso di tempo e quale il periodo in cui può essere fatta un'operazione di questo tipo, perché si tratta di una demolizione complessa che prevede anche l'utilizzo di esplosivo. Dobbiamo contemperare l'interesse a realizzare un intervento importante e complicato con l'esigenza di avere il minor impatto possibile su questa arteria. Ci saranno giorni in cui inevitabilmente si dovrà prevedere la chiusura, non sappiamo ancora se una sola corsia o entrambe. E si dovranno valutare eventuali percorsi alternativi».

Tutto è ancora allo studio e in corso di valutazione e verifica. Insieme all'impatto sulla circolazione si dovranno valutare anche le tecniche di demolizione e l'approntamento delle cariche di esplosivo con l'obiettivo di garantire la piena sicurezza. «Faremo tutto conclude Moladori come abbiamo fatto finora: con grande spirito di collaborazione fra tutte le istituzioni».
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Il Messaggero