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Le uova provengono dal pollaio della sua vicina di casa. Farina, zucchero, ricotta e grano ce li ha aggiunti lei insieme ad una generosa dose di amore. Niente canditi perché a molti non piacciono. Pasqua si avvicina e non tutti, in questo periodo di particolare contingenza economica legata alla pandemia in corso, possono permettersi di festeggiare.
Per questo Laura Paoloni Serafini, proprietaria di un grazioso B&B, a Sabaudia, ha deciso di impastare, sfornare e donare decine di pastiere a chi non ha le possibilità di comprarne una. «Anche io sono in difficoltà perché in questo periodo non sto lavorando ma una vicina mi ha regalato molte uova e mi è venuta l'idea di regalare qualcosa a chi ha meno di me in questo periodo pasquale racconta Per cui ho sfornato una trentina di pastiere che ho poi distribuito a chi ne aveva più bisogno. Ne ho donato alcune ai senza tetto di Latina. Altre le ho consegnate a delle famiglie in difficoltà di Pontinia. Alcune le ho consegnate a dei cittadini indiani. Ho iniziato già da una settimana a sfornare dolci e proseguirò ancora nei prossimi giorni. Mi sono resa conto entrando nei supermercati che i prezzi sono alti e le uova di Pasqua costano moltissimo per cui ho capito che non tutti i genitori magari possono permettersele per cui ho pensato che magari portare ai loro figli una fettina di pastiera».
Nei prossimi giorni la Protezione Civile e la Croce Rossa la aiuteranno a distribuire le pastiere presso le famiglie più bisognose di Sabaudia. Un gesto semplice ma generoso, pieno di affetto e di dolcezza. Un pensiero che riporta un po' di luce in questo periodo di buio. Laura non è nuova ad iniziative di questo tipo. Lo scorso anno aveva trasformato in mascherine le tovaglie in tnt del suo B&B chiuso e le aveva donate a centinaia di persone che non riuscivano a reperirle. Poi ha inventato le mascherine con un tassello trasparente che consente di leggere il labiale delle persone sordomute e ne ha realizzati tantissimi esemplari. «Sto ancora confezionando mascherine racconta Ne ho realizzate oltre 30.000 in un anno».
Quando poi, dopo il lockdown i negozi di Sabaudia e Pontinia poterono riaprire si presentò dai commercianti con un fiore in dono per ciascuno per augurare loro una buona ripresa. Insomma un'instancabile fatina buona che è felice se riesce a donare il sorriso e un po' di speranza agli altri.
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