Parrucchieri, salasso bollette: «Il taglio è diventato un lusso»

Parrucchieri, salasso bollette: «Il taglio è diventato un lusso»
Dal parrucchiere si va per concedersi una coccola, rifarsi il look, scambiare qualche chiacchiera, rilassarsi. Peccato però che, con il salasso delle bollette di luce e...

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Dal parrucchiere si va per concedersi una coccola, rifarsi il look, scambiare qualche chiacchiera, rilassarsi. Peccato però che, con il salasso delle bollette di luce e gas, anche tagliarsi i capelli è diventato un lusso e i rincari stanno mettendo in difficoltà parrucchiere, estetiste e acconciatori, già provati dalla crisi dovuta a pandemia e lockdown. Entro il 2023 infatti molti esercenti non avranno più i vecchi contratti, che sono in scadenza, e vedranno lievitare esponenzialmente le bollette mentre altri hanno già accusato l'aumento.

A dare un ulteriore colpo al settore ci sono inoltre i rincari sui prodotti per capelli e acconciature, tinte, lacche, shampoo, tutto aumentato almeno del 15%. «Per adesso ho il contratto bloccato, ma da gennaio è previsto un aumento dell'energia elettrica: passerò da 500 euro che pago adesso a 1.500 euro», spiega Cinzia Quattrocchi, parrucchiera che ha il negozio su via Clementi ad Aprilia. «Questo inevitabilmente inciderà sui prezzi. Per adesso sto cercando di mantenerli invariati, ma se continua così sarò costretta ad aumentare».
Se sale il costo dei prodotti al negoziante, aumenta anche la spesa per i clienti che acquistano shampoo o tinta direttamente dal parrucchiere. «Fare tagli e tinte in una roulotte girando per la città sarebbe una soluzione», commenta Cinzia. «Con questi aumenti vertiginosi bisogna ingegnarsi. È vergognoso pagare le tasse e non sentirsi tutelati come liberi professionisti».

Andare dal parrucchiere è diventato perciò un lusso. I cittadini, molti rimasti senza lavoro o con uno stipendio solo dopo la pandemia, devono far fronte a bollette salate. Per questo c'è chi rinuncia al parrucchiere ogni settimana, chi non fa più la colazione al bar, chi nono si iscrive in palestra. «Da 10 anni non aumentavo i prezzi, non l'ho fatto neanche in pandemia. Adesso costa tutto 1 euro in più, in particolare i prodotti per i capelli. Secondo lo studio di settore avrei dovuto aumentare 3 euro a prestazione, ma è impensabile. Ho preferito aumentare il costo della materia prima e non incidere sulla manodopera per non gravare sui clienti», spiega la parrucchiera Isabella Occhipinti che ha il negozio in via Di Vittorio.

Nel giro di pochi mesi Isabella, come molti altri negozianti, ha trovato un aumento di 100 euro netti sulla tariffa dell'elettricità. «I 200 euro di bonus nelle buste paga dei cittadini si esauriscono con le bollette. Così molti hanno ridotto le spese superflue, come un aperitivo o una pizza nel weekend. Anche noi parrucchieri siamo diventati una categoria di lusso», conclude Isabella.
 

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Il Messaggero