Sabaudia, Parco nazionale del Circeo: entro gennaio i bandi per ridurre i daini

Sabaudia, Parco nazionale del Circeo: entro gennaio i bandi per ridurre i daini
Si discuterà della salvaguardia e messa in sicurezza di daini e cinghiali del Parco Nazionale del Circeo nel corso di un confronto telematico convocato dal sindaco di...

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Si discuterà della salvaguardia e messa in sicurezza di daini e cinghiali del Parco Nazionale del Circeo nel corso di un confronto telematico convocato dal sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, per mercoledì 13 gennaio, a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini, al quale sono stati invitati a partecipare l'Ente Parco, l'Asl di Latina, l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana, il reparto Carabinieri biodiversità di Sabaudia e il reparto Carabinieri Parco nazionale del Circeo. Al centro dell'incontro la tematica attualissima del frequente attraversamento della fauna sulla strada Litoranea e sulle Migliare 53 e 54 che mette a rischio la sicurezza della circolazione stradale.

«Il problema - sottolinea il Comune - si è aggravato negli ultimi periodi a causa dei violenti fenomeni atmosferici riversatisi sul territorio, i quali hanno causato crolli di numerose alberature che a loro volta hanno distrutto in diversi punti le recinzioni della foresta generando pericoli per l'incolumità pubblica». L'ente sottolinea inoltre come la fauna crei danni ai campi limitrofi alla ricerca di cibo e metta in pericolo la viabilità dell'intera area.

Intanto il presidente dell'Ente Parco, Antonio Ricciardi, ha preannunciato che, nel mese di gennaio saranno pubblicati i bandi per attuare il piano di contenimento dei daini. Ha confermato che verranno privilegiate essenzialmente modalità non cruente come l'adozione da parte di strutture idonee ad ospitare i capi in esubero. Certo, qualora queste misure non dovessero bastare, si penserà anche ad altre soluzioni. Attualmente, secondo il rilevamento effettuato questa estate, i daini presenti sono circa 1.800 e il numero così elevato sta mettendo anche a rischio la sopravvivenza di altre specie. L'Ente Parco ha ribadito come l'eccessivo brucamento da parte dei numerosi capi, mette a rischio anche la sopravvivenza della foresta demaniale. Inoltre, per la mancanza di cibo, spinti dalla fame gli animali si spingono fuori dal bosco con il rischio che si causino incidenti stradali come già avvenuto. 



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Il Messaggero