Morte sospetta al "Goretti" dopo due operazioni, la Procura apre un'inchiesta

Una donna è morta il 14 luglio all’ospedale “Santa Maria Goretti” e i familiari hanno presentato una denuncia chiedendo di accertare se vi siano state...

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Una donna è morta il 14 luglio all’ospedale “Santa Maria Goretti” e i familiari hanno presentato una denuncia chiedendo di accertare se vi siano state responsabilità professionali nel decesso. La Procura della Repubblica di Latina ha aperto una inchiesta affidata al sostituto procuratore Marina Taglione, che ha immediatamente disposto l’autopsia affidando l’incarico al medico legale Cristina Setacci.

Deciso anche il sequestro della cartella clinica della vittima per comprendere i diversi passaggi che si sono verificati in ospedale.
La donna, Rita Malisan, era stata ricoverata al Goretti per un intervento chirurgico diversi mesi fa, ma il decorso operatorio non era stato quello sperato, tanto che i medici alla fine avevano ritenuto necessario sottoporre la donna a una seconda operazione, dopo la quale però la situazione non solo non è migliorata, ma anzi è precipitata fino alla morte avvenuta la settimana scorsa. Il decesso è avvenuto per shock settico e nella denuncia - che al momento è stata presentata contro ignoti - i familiari hanno chiesto alla Procura di verificare se la morte sia stata conseguenza di un errore sanitario. 
L’esame autoptico disposto dal sostituto procuratore Marina Taglione è stato effettuato sabato al Goretti dal medico legale Cristina Setacci. Sull’esito dell’autopsia non trapelano notizie, ma è facile immaginare come già accaduto in altri casi in passato, che la relazione finale sarà accompagnata da un approfondimento affidato a un chirurgo così da chiarire punto per punto in quale modo i due interventi chirurgici subiti dalla donna possano aver avuto un ruolo nel decesso e se a qualcuno dei medici o dei sanitari coinvolti possa essere addebitata una responsabilità oppure no. 

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Secondo una prima ricostruzione la donna ha subìto un intervento urologico e una decina di giorni dopo, a causa di complicazioni, è tornata in sala operatoria. Qualcosa non è andato per il verso giusto, a quanto sembra, e sarebbe stata fatale appunto una infezione. Di rito, in questi casi, anche l’esame tossicologico insieme all’autopsia. I risultati di quest’ultima saranno pressoché decisivi per stabilire se il decesso della donna possa essere riconducibile a un errore commesso durante le operazioni o la degenze in ospedale. 
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Il Messaggero