È operativo da lunedì 23 marzo l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina trasformato in “Intervento Covid” per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alla nuova sistemazione si lavorava già dai primi giorni dell’epidemia, la strategia dell’azienda sanitaria era stata delineata nel corso della videoconferenza con i giornalisti fatta dagli uffici della Asl «Il Goretti ospedale Covid, a Formia per l’area sud gli altri casi infettivi, Terracina e Fondi ci serviranno per gli altri pazienti e se sarà necessario utilizzeremo il privato accreditato».
Ora il provvedimento è ufficiale: «Da alcune settimane stiamo disponendo una serie di profonde modifiche organizzative, alcune in fase di definizione, che possono ulteriormente modificarsi rapidamente con l’evolversi della situazione – scrive il direttore sanitario dell’ospedale, Sergio Parrocchia, nella lettera a tutti i vertici dei reparti e servizi spedita sabato – si forniscono le disposizioni ed indicazioni generali, immediatamente esecutive».
LE DISPOSIZIONI
L’area chirurgica è trasferita e riorganizzata all’Icot, mentre resta un’area interna multidisciplinare nel reparto al quinto piano ( ex chirurgia vascolare) destinata alla chirurgia di urgenza/emergenza multidisciplinare. I ricoveri sono disposti in “aree
Covid” per intensità di cure. Al 6° piano ex Geriatria ed ex Neurologia: area acuti
Covid sospetti/isolati; al 4° piano ex Ortopedia ed ex Gastroenterologia/Nefrologia: area acuti Covid positivi; 2° piano ex Chirurgia/Urologia: area acuti
Covid positivi; al 1° piano ex Medicina Donne+Uomini, per adesso area non
covid multidisciplinare medica, successivamente area acuti
Covid positivi; 2° piano ex Medicina urgenza: per adesso area subintensiva
Covid (salvo 1 stanza Utn/trombolisi), se necessario in parte Area intensiva
Covid (da attrezzare); 2° piano ex Neurochirurgia, per adesso area subintensiva
Covid, se necessario in parte area intensiva
Covid (da attrezzare), rianimazione sala B: intensivi
Covid, blocco sala ibrida: intensivi
Covid (da attivare/attrezzare) e Malattie infettive area acuti
Covid positivi
Tutto il resto è destinato ad aree “non covid”. La già citata area multidisciplinare all’ex chirurgia vascolare, al 3° piano l’area materno infantile con possibilità di isolare
Covid donne partorienti e pediatrici, eventualmente in attesa di trasferimento strutture dedicate regionali, al 1° piano area Utic/Emodinamica, mentre gli ex ambulatori di endocrinologia/preospedalizzazione sono destinate alle malattie infettive non
Covid. Resta confermata l’area oncoematologica tra 1°-2° piano. La grande novità è costituita da Team medici multidisciplinari dipartimentali o interdipartimentali ai quali «vengono assegnati indifferentemente tutti i dirigenti medici delle unità organizzative del rispettivo dipartimento, ed eventualmente di altri dipartimenti, includendo tutti i medici dei servizi ambulatoriali e/o diagnostici non impiegati in attività prioritarie rimaste attive». Cambiano i reparti, dunque, e si lavora in équipe multidisciplinari. Un ospedale che – comunque vada – non sarà più lo stesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero