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Prime pesanti condanne nell’ambito dell’operazione “Reset”. Si è concluso questa mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Monica Ciancio il processo con rito abbreviato a carico di Francesco Viola e Giovanni Ciaravino, finiti in carcere a febbraio dello scorso anno insieme ad altre 17 persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda sulle attività del clan Travali accusate a vario titolo associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, compiendo anche numerose estorsioni aggravate dal metodo mafioso, tra cui quelle a titolari di note attività commerciali del capoluogo pontino.
Il gup ha condannato Viola, assistito dall’avvocato Giancarlo Vitelli, a 16 anni di carcere a fronte di una richiesta del pm di 14 anni, e Ciaravino, difeso da Francesco Vasaturo e Alessandro Federici, a 10 anni e otto mesi mentre l’accusa aveva chiesto 10 anni e sei mesi. Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Latina e l’associazione ‘Caponnetto’.
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