Operatori del 118 indicano al telefono le manovre per l'infarto e salvano due donne

La centrale dell'Ares 118 di Latina
Due casi in una mattinata, due donne salvate dall’infarto grazie alla prontezza degli operatori della centrale dell’Ares 118 di Latina. E' accaduto domenica 1...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Due casi in una mattinata, due donne salvate dall’infarto grazie alla prontezza degli operatori della centrale dell’Ares 118 di Latina. E' accaduto domenica 1 dicembre a Gaeta e Itri, con le prime manovre di rianimazione indicate al telefono alla persona che aveva chiamato. Capito che si trattava di un arresto cardiaco, gli operatori di turno hanno prima tranquillizzato chi era all’altro capo del telefono, poi aiutato a mettere le mani sul torace e ad eseguire le pressioni. «Ascolti, faccia così, metta le mani, ecco, adesso spinga, conti insieme a me...»


Manovre semplici ma fondamentali, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza e dell’auto medica. Le indicazioni date al telefono sono state determinanti per far riprendere quello che in gergo viene definito “il circolo” ovvero pompare sangue che raggiunga il cervello in modo di evitare il peggio. Quando sono arrivati gli equipaggi con i sanitari hanno fatto il resto, ma le prime indicazioni fornite dalla centrale sono state praticamente decisive. Entrambe le donne sono state trasportate in codice rosso - il più grave - al pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. Le loro condizioni sono serie, ma poteva andare decisamente peggio. Devono la vita al coraggio dei familiari intervenuti e a quelle indicazioni arrivate per telefono. Un esempio di professionalità e buona sanità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero