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Due condanne e due assoluzioni: questa la sentenza emessa dalla Corte di assise di Latina nel processo per l'omicidio di Massimiliano Moro, ucciso a gennaio 2010 nella sua abitazione in Q5. La Corte presieduta da Gian Luca Soana, dopo circa due ore e mezza di camera di consiglio, ha inflitto venti anni di carcere a Ferdinando Ciarelli detto Maku e a Simone Grenga, assistiti dagli avvocati Italo Montini e Marco Nardecchia, escludendo la premeditazione e riconoscendo l'aggravante della agevolazione mafiosa.
Assolti invece Antoniogiorgio Ciarelli e Ferdinando Di Silvio detto Pupetto, difesi dagli avvocati Alessandro Farau e Emilio Siviero. L'accusa, rappresentata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Roma Luigia Spinelli e Roberto Gualtieri, aveva chiesto per i primi due l'ergastolo, per gli altri 30 anni di reclusione.
Gli imputati erano chiamati a rispondere di omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti con l'aggravante di avere agito con metodo mafioso. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
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