Cisterna di Latina, Renée Amato poteva salvarsi. «Christian Sodano l'ha uccisa mentre provava a rialzarsi»

La prima ad essere stata uccisa è stata Nicoletta Zomparelli, che ha cercato inutilmente di difendersi dal giovane mettendo una mano davanti alla sua pistola

Omicidio Cisterna di Latina, Renée Amato poteva salvarsi. «Christian Sodano l'ha uccisa mentre provava a rialzarsi»
Renée Amato poteva salvarsi, ma Christian Sodano le ha dato il colpo di grazia (a dispetto di quanto sostenuto da quest’ultimo agli inquirenti, ai quali aveva...

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Renée Amato poteva salvarsi, ma Christian Sodano le ha dato il colpo di grazia (a dispetto di quanto sostenuto da quest’ultimo agli inquirenti, ai quali aveva dichiarato invece di aver premuto nuovamente il grilletto per “non farla soffrire”). È il nuovo elemento che emerge dal fascicolo redatto dalla polizia scientifica sul duplice femminicidio a Cisterna di Latina. I primi due colpi - esplosi a distanza - hanno raggiunto collo e caviglia della ragazza, gli ultimi due - mortali - al volto da distanza ravvicinata. 

Nicoletta ha cercato di difendersi con una mano davanti alla sua pistola

Secondo la ricostruzione, la prima ad essere stata uccisa è stata Nicoletta Zomparelli, la madre di Desyrée, fidanzata con cui Sodano si stava lasciando, che ha cercato inutilmente di difendersi dal giovane mettendo una mano davanti alla sua pistola. Poi è stata colpita la figlia diciannovenne che, come aveva raccontato lo stesso Sodano, non è morta sul colpo.

Tuttavia, mentre il maresciallo della Guardia di Finanza aveva dichiarato di averle sparato nuovamente con la volontà di «non farla soffrire», secondo l’ultima ricostruzione della polizia scientifica, che ha esaminato nei minimi particolari il luogo del delitto, la villetta di via Monti Lepini nel quartiere San Valentino, la giovane stava invece tentando di rialzarsi, probabilmente in posizione semi eretta, forse in ginocchio, per fuggire via e salvarsi.

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Il Messaggero