Oltre cento cassonetti, ma marciapiedi come discariche

Oltre cento cassonetti, ma marciapiedi come discariche
IL CASO Nel servizio di raccolta rifiuti nel capoluogo qualcosa continua a non funzionare. Il porta a porta interrotto a metà del guado continua ad essere un problema: i...

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IL CASO

Nel servizio di raccolta rifiuti nel capoluogo qualcosa continua a non funzionare. Il porta a porta interrotto a metà del guado continua ad essere un problema: i cassonetti rimasti in mezza città continuano ad attirare i rifiuti di chi non fa la differenziata spinta nella propria zona di residenza. Il fatto è ormai acclarato e l'utilizzo ridotto delle foto-trappole sta facendo il resto. Risultato: i marciapiedi di diverse strade sono perennemente trasformati in discariche abusive. Due su tutte: viale Petrarca e via Verdi.

LA TRANSUMANZA

La sola presenza di un cassonetto attira i rifiuti come carta moschicida, innescando una transumanza dei sacchetti dell'immondizia che fa impallidire per numeri le mandrie del tempo che fu. Un perenne via vai di gente che arriva in auto da chissà dove, apre il bagagliaio e riversa per terra sacchi di immondizia (di solito quelli neri da condominio), scatoloni, robaccia rotta e inutilizzabile, insomma qualsiasi cosa. Senza neppure la fatica di buttarla dentro al contenitore dei rifiuti.

LA STRATEGIA

Per ovviare al problema i vertici di Abc hanno deciso di riempire il centro e le altre zone dove funziona ancora la raccolta tradizionale di cassonetti. Lungo la sola circonvallazione ce ne sono, ad oggi, addirittura 110. Per la precisione 41 di quelli verdi per i rifiuti indifferenziati e gli altri 70 suddivisi per la raccolta di carta, plastica, vetro e organico. Altri 41 sono su corso della repubblica, tra Palazzo M e Medicina. Altre decine sono sparsi tra Latina Est, Latina Ovest, Piave e Borgo residuo. Malgrado ciò non bastano mai, gli addetti di Abc sono costretti a un lavoro infinito del cosiddetto "riassetto", la pulizia dei marciapiedi.

IL CASO LIMITE

Emblematico il caso di via Verdi che avevamo raccontato ieri. Nella notte tra lunedì e martedì la discarica abusiva si era riformata e ieri mattina gli addetti hanno impiegato un'ora per pulire. Va detto, a loro merito, che hanno perfino differenziato la carta dal resto dei rifiuti. Un lavoro titanico ma che si ripete giorno dopo giorno senza che l'azienda speciale adotti strategie e/o contromisure per mettere un freno all'abbandono indiscriminato che è figlio, dicono gli addetti ai lavori, dell'evasione della Tari. La consegna dei bidoncini porta a porta infatti ha consentito al Comune di schedare i cotribuenti, ma evidentemente ci sono centinaia di famiglie che sono ancora sconosciute al Comune e ora, senza bidoncini, non possono far altro che portare i rifiuti in centro e abbandonarli dove capita.

Per questo il porta a porta va esteso al più presto in tutta la città. I dubbi sulla compatibilità di questo tipo di servizio con il centro storico ha di fatto immobilizzato Abc che continua a gestire tre diversi tipi di raccolta differenziata (bidoncini, sacchi gialli e celesti, cassonetti) a seconda delle zone del capoluogo con un dispendio enorme di fatica e di risorse. Quanto ci vorrà per trovare una soluzione definitiva che metta fine alle discariche sparse sui marciapiedi del centro?
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Il Messaggero