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La ditta di onoranze funebri di Aprilia che ha ricevuto l'incarico di organizzare l'ultimo viaggio di Elio, residente ad Ardea, ha ricevuto istruzioni ben precise: sulle epigrafi ha voluto la dicitura "Il defunto non gradisce al proprio funerale la presenza dei figli, del genero e della moglie". Meglio mettere le cose in chiaro, avrà pensato, sia mai avessero avuto intenzione di presentarsi. Non sono noti, e forse è giusto così, i motivi dei dissapori familiari, certamente seri per arrivare a una simile decisione.
Di certo, però, i manifesti non sono passati inosservati nella piccola comunità di Faleria dove tutti conoscono tutti e dove ieri quella scritta sull'epigrafe ha scatenato dibattiti e dietrologie su quale potesse essere il motivo di una così estrema decisione assunta da Elio in punto di morte. «Abbiamo esaudito una sua espressa volontà» si sono limitati a commentare dell'agenzia funebre di Aprilia che ha curato i funerali, ha stampato e fatto affiggere i manifesti nel paesino del Viterbese. Elio che aveva pensato a ogni dettaglio del suo trasferimento nel paese di origine, senza stilare una lista di invitati, ma solo l'elenco di chi non avrebbe voluto in chiesa. "La presente vale come ringraziamento", è la frase che compare in coda all'epigrafe di Elio: un gesto di cortesia per quanti parteciperanno all'ultimo saluto e, chissà, anche un modo per ribadire all'ormai vedova e ai figli di non farsi vedere.
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