Latina, litigano al bar e lasciano la figlia neonata mezz'ora al caldo in auto: la piccola è positiva alla cocaina

La temperatura in macchina sfiorava i 40 gradi

Latina, mama e papà litigano al bar e lasciano la figlia neonata chiusa in auto: la piccola ricoverata in codice rosso
È positiva alla cocaina la bambina di appena due mesi ricoverata all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo aver trascorso mezz'ora chiusa in auto sotto il...

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È positiva alla cocaina la bambina di appena due mesi ricoverata all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo aver trascorso mezz'ora chiusa in auto sotto il sole cocente e a temperature elevate, mentre i genitori discutevano all'esterno. Tale sviluppo emerge dal provvedimento della dottoressa Donatella Formisano del Tribunale per i minorenni di Roma, che ha disposto la sospensione della potestà genitoriale affidando la piccola alle cure di un tutore, in attesa dell'affidamento a un'altra famiglia. Bocche cucite in ospedale, dove medici e infermieri stanno curando con professionalità e amore la piccola. Nonostante tutto, le sue condizioni di salute sono buone e non destano preoccupazione.

La storia

La bambina di appena due mesi era stata dimenticata nell'auto chiusa, sotto il sole cocente di fine luglio, dalla madre e dal padre troppo impegnati in un litigio sempre più animato. Una scena che non è passata inosservata quella avvenuta l'altro pomeriggio a Borgo Montello (Latina). L'uomo è un 38enne della provincia di Latina con qualche precedente per droga, mentre la donna, anche lei 38enne, è originaria dei Castelli Romani. I due litigano vistosamente in un bar del borgo. Poi si alzano, ricominciano a urlare, si spintonano. La scena viene notata da una commessa che lavora in un negozio vicino al bar che continua ad osservare la situazione, non tanto per il litigio, quanto per la presenza di una carrozzina dalla quale spuntato le manine di una neonata.

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Una lite infinita

La coppia si alza dal tavolo del bar e si incammina verso l'auto, i due salgono a bordo con la bambina, ma non vanno via. Dopo qualche secondo la coppia riscende dall'auto e ricomincia a litigare, mentre la bambina resta dentro la macchina con i finestrini chiusi e un caldo da togliere il respiro. Passano i minuti, il caldo si fa sempre più sentire, la strada è rovente. Dopo mezz'ora la coppia è ancora fuori dall'auto a litigare, mentre la bambina resta chiusa dentro piangendo. Qualche passante si accorge della situazione, una donna si avvicina all'auto, vede e sente all'interno la bimba piangere e agitarsi, qualcuno chiama il 118 e i carabinieri. La donna che si è avvicinata all'auto si intromette tra la coppia e chiede di prendere la bambina e di portarla all'interno del bar. La temperatura in macchina è insopportabile, il caldo è asfissiante, senza aria condizionata si sfiorano i 40 gradi.
In poco tempo arriva i 118 e poi un'auto dei carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Latina. Il personale sanitario soccorre la bambina che viene trasportata immediatamente all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove viene ricoverata con codice rosso, accompagnata dal padre. La mamma della bambina, invece, sale in macchina e si allontana facendo perdere le proprie tracce. Ma i carabinieri la rintracciano dopo circa un'ora. I militari ricostruiscono la vicenda, ascoltano testimoni e passanti, le versioni coincidono: la bambina è rimasta chiusa in auto con i finestrini chiusi senza aria condizionata, sotto il sole rovente per oltre 30 minuti.

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Nominato un tutore

I militari sono in contatto con la Procura, scatta una procedura urgente che coinvolge il Tribunale per i Minorenni di Roma. La donna di 38 anni è già nota per delle pendenze giudiziarie. La bimba di appena 2 mesi è al sicuro nel reparto pediatria dell'Ospedale Goretti dove resterà ancora per qualche giorno in attesa di ulteriori accertamenti.


I magistrati del Tribunale per i Minorenni di Roma emettono in meno di 24 ore un decreto di sospensione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori, viene nominato un tutore per collocare in una struttura protetta la neonata. Nel frattempo i carabinieri hanno rintracciato la donna e il compagno che dovranno rispondere del gravissimo reato di abbandono di minore. Una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi se non fosse stata notata da alcuni passanti che si sono attivati immediatamente per contattare i carabinieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero