Narcotraffico, la rete tra Fondi e Latina per gestire lo spaccio di droga

Narcotraffico, la rete tra Fondi e Latina per gestire lo spaccio di droga
Nasce da una serie di servizi di osservazione nella città di Fondi l'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale che giovedì ha...

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Nasce da una serie di servizi di osservazione nella città di Fondi l'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale che giovedì ha portato all'arresto di 10 persone che gestivano un ingente traffico di droga dall'estero all'Italia.

I militari in particolare seguivano Massimo Salemme (indagato a piede libero anche in questa nuova operazione), lavorando sull'ipotesi investigativa che potessero esserci collegamenti con Ludovico Canale, pregiudicato di Monte San Biagio già in precedenza arrestato e condannato per droga.
Salemme era poi considerato vicino a Pasquale D'Alterio, personaggio chiave di tutta l'inchiesta, con il quale aveva gestito la ditta di trasporti Suprema srl. Seguendo i suoi movimenti si arriva appunto a D'Alterio. Ed è così che l'indagine si allarga e decolla, arrivando a ricostruire una rete di spacciatori e soprattutto diversi gruppi di fornitori che si occupano di riversare fiumi di droga sul territorio.

Di queste organizzazioni Pasquale D'Alterio, fratello di Peppe o Marocchino già al centro di diverse inchieste che ruotano intorno al Mof, è il cliente maggiore. Intorno a lui ruotano poi altre figure, come quella di Pierpaolo Spagnolo, anche lui fondano e ben inserito negli affari legati allo stupefacente: nel 2006 era stato indagato nell'inchiesta Lazialfresco relativa proprio a grossi carichi di stupefacente che venivano movimentati attraverso la copertura di ditte di autotrasporti della famiglia D'Alterio, mentre nel 2017 era stato colpito da una misura cautelare (con Pasquale D'Alterio) nell'ambito dell'operazione Amnesia, sempre per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

L'attività investigativa si è quindi concentrata su questi tre personaggi e sui loro contatti, passando poi dalla procura di Latina alla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Si scopre così che Pasquale D'Alterio, a 70 anni, è considerato un trafficante di livello internazionale, un grossista di primo livello. Ed è lui che tira le fila di molti traffici movimentando grandi quantitativi da diversi canali di approvvigionamento per garantirsi un flusso continuo: da una parte ci sono i fratelli Abderrahim e Abdeljalil Ouhsaine che dal Marocco garantiscono via mare carichi di hashish gestendo anche la piazza del quartiere di Tor Bella Monaca a Roma; dall'altra c'è Mohammed El Meliani che traffica a chili sia hashish che cocaina avvalendosi della collaborazione del socio Aziz Ben Zhara e che, attraverso Marco Di Felice, copre l'approvvigionamento della piazza del litorale romano, ad Anzio e Ardea.

E' dunque attraverso i contatti di D'Alterio che agli investigatori dei carabinieri si svela un quadro che va anche oltre la provincia di Latina. Restando invece sul territorio pontino, gli indagati Beniamino Parisella e Pierpaolo Spagnolo, come emerge dalle carte dell'inchiesta, detengono e spacciano principalmente cocaina nella zona di Fondi, come grossisti e venditori al dettaglio. Mentre Franco Marongiu, con cui pure risulta in contatto Pasquale D'Alterio in qualità di fornitore, risulta il referente della piazza di Sezze. Marongiu in particolare, per un lungo periodo e senza interruzioni (dal 2016 al 2018), si occupa di seriali cessioni di hashish e cocaina dalla sua casa in campagna, base logistica del traffico, vende a una pluralità di persone sostanze diversificate e quantitativi notevoli si legge nell'ordinanza che ne fanno un grossista e un personaggio di raccordo tra grandi fornitori e clientela diffusa. La sua abitazione è inoltre un punto di riferimento sicuro per i clienti che sanno di poter andare da lui a colpo sicuro, sena neanche dover telefonare.

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Il Messaggero