Movida ad alta tensione, Daspo per un ragazzo di 27 anni

Movida ad alta tensione, Daspo per un ragazzo di 27 anni
Dopo lo show alcolico ad alta tensione e l'arresto, ecco il Daspo che gli vieta di frequentare per un anno pub, bar, ristoranti, e altri locali affini nel territorio di...

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Dopo lo show alcolico ad alta tensione e l'arresto, ecco il Daspo che gli vieta di frequentare per un anno pub, bar, ristoranti, e altri locali affini nel territorio di Terracina.


Una misura appena notificata dalla Questura a un 27enne del posto, arrestato lo scorso aprile dalla polizia per aver creato scompiglio in un pub del centro: ubriaco, prima estrasse un coltello piantandolo su un tavolo, venendo disarmato da altri avventori, poi prese a minacciare gli agenti di una volante, mezzo di servizio su cui non mancò di scagliarsi con calci e pugni.
Un cliente da brivido finito in manette in flagranza di reato e ora raggiunto dal disco rosso anti-movida rappresentato dal Daspo, chiesto dal commissariato a margine di un'attenta valutazione degli atti di indagine.
Tra musica ad alto volume, schiamazzi, fiumi di alcol, malori, atti vandalici, risse e droga, proprio nei giorni scorsi i mali della movida all'ombra del Tempio di Giove sono finiti anche sul tavolo del prefetto Maurizio Falco, al quale tramite un lettera-esposto è stata chiesta l'istituzione di un coordinamento permanente per il contrasto del fenomeno.

Un'istanza accompagnata da una petizione supportata da oltre 200 firmatari e inviata a Questura, Comune e polizia locale. A inoltrala Europa Verde, che punta alla riconoscibilità istituzionale di No alla malamovida, il comitato «vuole costituire un baluardo contro il pericolo che Terracina si conclami definitivamente come una libera piazza di sballo, tra consumo di droga e abuso di alcol», sottolineano dal partito ambientalista. Da dove, mentre continuano la raccolta firme, avvertono: «In assenza di valide risposte istituzionali, siamo determinati anche a promuovere una class action, ovvero un'azione legale collettiva contro l'ente comunale, come del resto successo già a Torino e Milano, dove gli enti locali sono stati condannati per omessa adozione di iniziative di ripristino della legalità».

Lo scorso anno, per tentare di arginare gli strascichi indesiderati della vita notturna il sindaco Roberta Tintari firmò un'ordinanza che limitava la musica e gli orari di apertura al pubblico delle attività di somministrazione ed esercizi affini, nonché la somministrazione di cibi e bevande in contenitori di vetro. Una stretta che, alla luce del susseguirsi di segnalazioni ed episodi di cronaca, non sembra aver cambiato di molto la situazione.

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Il Messaggero