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Nel primo pomeriggio di ieri agenti della Digos di Latina e del Commissariato di Terracina, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, due ragazzi ventenni, residenti nei comuni di Terracina e Fondi, poiché accusati in concorso tra loro della commissione dei reati di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione raziale, etnica e religiosa in quanto avevano divulgato idee fondate sulla superiorità degli appartenenti alla ideologia nazista e fascista, nonché sentimenti di odio raziale ed etnico.
L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P.
Ulteriore elemento di preoccupazione, spiegano gli inquirenti, derivava dai simboli presenti sul volantino, riconducibili alla simbologia di una associazione terroristica suprematista statunitense - “AtomWaffen Division”- che promuove ideologie nazifasciste e discriminatorie.
Le indagini avviate dagli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Terracina e della Digos hanno consentito di delineare il quadro di riferimento in cui il gesto era maturato e individuare le due persone che materialmente hanno posizionato il volantino.
Nel corso delle investigazioni è stato documentato che attività di propaganda con l’affissione di altri volantini simili - raccontano dalla Quesura - è stata operata dai sospettati anche in altri ambiti cittadini, quali parchi pubblici frequentati da adolescenti, al fine di promuovere le proprie idee.
La perquisizione domiciliare eseguita durante le indagini e disposta dalla Procura ha permesso di rinvenire a casa di entrambi varie armi da punta e taglio, materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste nonché un ordigno artigianale con potenzialità micidiali.
«L’analisi telematica dei device in uso ai prevenuti - si legge in una nota della Questura - ha consentito di consolidare ulteriormente il quadro indiziario a carico degli indagati con riguardo alla ideologia suprematista ed alla volontà di creare un gruppo nazifascista in questo territorio con vocazione violenta. D’altra parte, il rinvenimento dell’ordigno nell’abitazione di uno dei due giovani rappresenta un segnale sintomatico circa la volontà degli arrestati di “passare all’azione”»
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