A Fondi mascherine gratuite per tutti gli over 65

A Fondi mascherine gratuite per tutti gli over 65
Mascherine gratuite per tutti gli over 65 con distribuzione in Piazza Alcide De Gasperi a partire da giovedì 14 maggio e per i successivi 10 giorni. A renderlo noto...

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Mascherine gratuite per tutti gli over 65 con distribuzione in Piazza Alcide De Gasperi a partire da giovedì 14 maggio e per i successivi 10 giorni. A renderlo noto è il vice sindaco Beniamino Maschietto che, assieme all’amministrazione e ai volontari che hanno dato la propria disponibilità, ha predisposto quattro gazebo attivi dalle 9 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:00.


Gli aventi diritto, in base alla propria lettera alfabetica, potranno recarsi in loco oppure delegare un proprio familiare. Un quinto gazebo servirà invece i cittadini con difficoltà economiche secondo un elenco stilato dai servizi sociali. La prima donazione, ci tiene a precisare il vice sindaco, è stata possibile grazie al gesto di solidarietà del senatore Claudio Fazzone che ha acquistato 20mila dispositivi di protezione personale ma si attendono per i prossimi giorni altre 40mila mascherine acquistate dall’amministrazione. Quest’ultime, come preannunciato in una nota stampa, saranno distribuite anche al resto della cittadinanza con le stesse modalità. Una buona notizia per Fondi dato che, in alcuni punti vendita e in particolare nelle parafarmacie, le mascherine sono scomparse in quanto per alcuni esercenti, che hanno acquistato i dispositivi a prezzo superiore, è risultato impossibile venderli a 50 centesimi.
Sul fronte della fase 2, intanto, hanno potuto riaprire i bar all’interno delle aree di servizio chiusi dalla Municipale di Fondi in base al Dpcm.

«Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande – recita la normativa del 26 aprile – posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali».


Non hanno avuto dubbi gli agenti che il 5 maggio avevano già fatto chiudere tutte le attività interessate non senza proteste da parte dei diretti interessati i quali, dopo due mesi di chiusura, si ritrovavano ulteriormente in svantaggio rispetto ai competitor. A risolvere la controversia sono poi state le Faq del governo secondo le quali i bar devono restare chiusi al pubblico pur potendo effettuare consegne a domicilio e asporto. Aperte e funzionanti eventuali tabaccherie interne ai locali. Queste due settimane, nonostante le mille restrizioni e la paura generale, sono così servite alle attività in questione per rimettersi in moto ed organizzarsi, al pari degli altri colleghi, in vista del 18 maggio quando potrebbe essere consentito anche il servizio ai tavoli. Una strada tutta in salita, insomma, ma, rispetto a chi ancora non può aprire, è già un passo avanti. 
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Il Messaggero