Proseguono senza sosta le indagini sull'incendio doloso che nella notte tra venerdì e sabato è stato appiccato all'automobile del sindaco di Sermoneta,...
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Le vetture erano parcheggiate, vicine, all'interno della proprietà di famiglia, priva di recinzione. La zona è residenziale, ma prossima alle campagne, magari quindi meno facile da controllare. Al momento ci sarebbe una pista che gli inquirenti starebbero seguendo senza, però, tralasciare nulla e senza nulla lasciar trapelare, come è giusto che sia. Certo è che le fiamme sono state appiccate volontariamente, come dimostra il liquido infiammabile rinvenuto dopo che i vigili del fuoco avevano spento il rogo e, a quanto pare, che le si volesse appiccare proprio all'auto del sindaco, non a caso il più danneggiato dei due mezzi. A quanto trapela non si tratterebbe inoltre di persone alle prime armi, ma saranno le indagini a dire di più.
LA SOLIDARIETA'
Nel frattempo, continua la pioggia di messaggi e attestati di solidarietà indirizzati al primo cittadino di Sermoneta e provenienti da privati cittadini, dall'associazionismo e da tutti i livelli della politica. Dall'europarlamentare Matteo Adinolfi ai colleghi dei Comuni limitrofi come il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, il consigliere comunale di Latina, Nicoletta Zuliani, ed esponenti dell'amministrazione di Norma, Elisa Ricci ed Elisa Guarnacci. Tutti hanno voluto esserle vicini con parole di sostegno e stima. Non da ultima Maria Marcelli, vice della Giovannoli, che non più tardi di tre mesi fa era stata vittima di un gesto simile - quando la sua auto e quella del figlio (in due distinti episodi) sono state incendiate e per la quale il sindaco stesso aveva espresso all'epoca la sua vicinanza e la sua preoccupazione. «Come amministratrici scrive la Marcelli - continuiamo a svolgere con lo stesso impegno e determinazione il nostro incarico». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero