Donano macchinario all'ospedale e devono pagare anche l'Iva: «E' vergognoso»

Donano macchinario all'ospedale e devono pagare anche l'Iva: «E' vergognoso»
«Il macchinario è costato  28.060  euro e sono molto arrabbiata, perché non solo lo Stato è assente, ma gli dobbiamo erogare per strumenti...

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«Il macchinario è costato  28.060  euro e sono molto arrabbiata, perché non solo lo Stato è assente, ma gli dobbiamo erogare per strumenti ospedalieri che doniamo, anche l'Iva. Penso che sia veramente vergognoso». Antonietta Parisi, più  nota come la "mamma di Daniele", non usa mezzi termini di fronte all'ennesima donazione all'ospedale "Santa Maria Goretti" di Latina. 


Vedi anche » Nuovi doni all'ospedale "Goretti" dall'associazione "In ricordo di Daniele"

L'associazione  "In Ricordo di Daniele Odv", intitolata al figlio della donna che ha rappresentato un simbolo della lotta all'Aids,  ha donato al reparto di rianimazione dell’Ospedale Goretti di Latina un altro macchinario all'avanguardia. Si tratta del Rotem Sigma, utile per verificare la coagulazione del sangue nell' immediatezza. Mentre prima si effettuava il prelievo venoso per farlo analizzare presso il laboratorio, perdendo anche del tempo prezioso, ora con questo importante strumento e attraverso dei reagenti , i medici possono vedere nell' immediatezza la coagulazione del sangue intervenendo subito. «Siamo orgogliosi, fieri e soddisfatti – ha detto Antonietta  - di questa altra donazione. I medici debbono operare, in questo brutto momento, con serenità attraverso macchinari utili. L’azienda ci ha donato anche dei reagenti, utili per potere verificare la coagulazione del sangue. Abbiamo inoltre donato 20 saturimetri, per verificare l’ossigenazione del sangue, di cui in reparto erano sprovvisti. Siamo riusciti a donare in questo anno molte attrezzature mediche e macchinari, grazie a tutti i nostri donatori, che da anni ci sostengono con fiducia. Ringrazio  Carmine Cosentino (dirigente della rianimazione, ndr) per avermi consigliato i macchinari da donare».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero