Latina, i teatri inagibili: la Provincia dice no all'uso dell'auditorium del Classico

L'ingresso del Teatro Cafaro
LATINA – Non è possibile usare l’auditorium del Liceo Classico Dante Alighieri di Latina in sostituzione delle sale teatrali del Palazzo della Cultura, chiuse per mancanza di...

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LATINA – Non è possibile usare l’auditorium del Liceo Classico Dante Alighieri di Latina in sostituzione delle sale teatrali del Palazzo della Cultura, chiuse per mancanza di agibilità e di certificato prevenzione incendi. Al termine dell’incontro tecnico di stamani, svoltosi in Provincia, ente che ha la competenza sugli edifici che ospitano gli istituti superiori, il presidente, Eleonora Della Penna, ha reso noti i dettagli di una relazione dell’ufficio tecnico circa l’eventuale adeguamento normativo dell’auditorium. Questo andrebbe infatti riadattato per ospitare eventi o intere stagioni teatrali che prevedono la partecipazione di numerosi spettatori esterni all’istituto.




«L’adeguamento – ha affermato il presidente al termine dell’incontro cui hanno preso parte anche le associazioni che operano nelle sale teatrali, oltre al dirigente del Liceo – comporterebbe un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro che, con tagli subiti dall’ente, non possiamo permetterci». La Della Penna ha anche aggiunto che «non abbiamo altre strutture a disposizione su cui discutere» e che «resta comunque ferma la volontà di fare la nostra parte anche nel dibattito in corso sulla necessità di trovare una soluzione». Soluzione che, secondo i consiglieri regionali del Lazio, Rosa Giancola e Enrico Forte, anch’essi presenti alla riunione in via Costa, è da rintracciare nella «possibilità di abbassare la soglia di rischio delle sale teatrali attraverso un uso limitato delle stesse, ottemperando a prescrizioni meno onerose e confidando così in una deroga da parte dell’amministrazione comunale». Come noto, infatti, ogni anno, a partire dal 1989, per aprire alla fruizione le sale teatrali prive di margini di sicurezza, i sindaci hanno sempre firmato delle deroghe. Resta in piedi, per salvare le stagioni, l’ipotesi di una tensostruttura, cui sta lavorando il Comune ma che non sarebbe ottimale, secondo le associazioni.

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Il Messaggero