Latina, palazzi in area verde, esposto in Procura: i due edifici dovrebbero sorgere su via Tucci

Latina, palazzi in area verde, esposto in Procura: i due edifici dovrebbero sorgere su via Tucci
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LATINA - Ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco tutto: all'attenzione della Procura della Repubblica e del Comune di Latina. Sul banco degli imputati, in questo grande caos dell'urbanistica del Capoluogo, il quartiere R6 Isonzo, quello in cui la revisione del Piano particolareggiato prevede di costruire decine di palazzi in un'area relativamente piccola. Per intenderci ben più piccola dell'R3. Lì, in quel quartiere che si sviluppa tutt'intorno alla Curia vescovile, sono disegnati circa 40 nuovi palazzi e una zona di espansione.




Secondo l'esposto il Ppe potrebbe non avere alcun valore: un atto d'obbligo vincola un terreno sul quale sono previsti due palazzi, ma - si legge nel documento - quella è un'area vincolata, ha già prodotto cubatura, è intoccabile. Ma procediamo con ordine. Percorrendo idealmente via dell'Agora, lungo la quale sorgeranno nuove palazzine, una volta arrivati all'incrocio con via Isonzo sarà possibile proseguire, verrà aperta una nuova strada che, passando dietro ai vigili urbani, arriverà fino a via Rossetti. Lungo la nuova viabilità sorgeranno una quindicina di palazzi, con altezze che vanno dai tre piani ai 9.



Anche su via Rossetti, a fianco al Victoria Palace, sorgeranno altri quattro palazzi di 5 piani. Altri due sono previsti in via Isonzo, subito dopo l'incrocio con via Polusca lato distributore, e altri ancora all'angolo tra via Tucci e via Pontinia e qualche centinaio di metri più avanti, su entrambi i lati, sempre in via Pontinia. I palazzi più alti saranno costruiti tra la Curia e via Pontinia: un palazzo a forma di L di tre piani più due torri di 12.



L'ESPOSTO

Fermiamoci in via Tucci, è questa la zona oggetto dell'esposto, quel rettangolo verde che fa angolo con via Pontinia. Scrive l'amministratore condominiale alla Procura della Repubblica e al settore Urbanistica del Comune, l'esposto è datato 3 agosto 2015, che su quel terreno non si può costruire. Lì il Piano particolareggiato rivisto prevede due palazzi di cinque piani, stando alle carte del Ppe un edificio è colorato di giallo, secondo la legenda nuova edificabilità privata, l'altro è colorato di blu: nuova edificabilità di proprietà comunale. Curioso, possibile che in piazza del Popolo non sapessero che su quel terreno c'è un vincolo? E' uno dei quesiti contenuti nell'esposto, dove viene sottolineato che le particelle in questione hanno prodotto la cubatura utilizzata per la realizzazione dei due edifici esistenti, l'atto d'obbligo è datato 15 gennaio 1981, e la società Edilizia Isonzo si impegnava “ad asservire permanentemente il terreno alla costruzione e di non trasferirlo, né frazionarlo, né alienarlo disgiuntamente dalle costruzioni stesse”. Quel documento venne richiesto dal Comune come conditio sine qua non per il rilascio della concessione edilizia per la realizzazione dei due edifici che si trovano in via Tucci 4/14 e 30/40. Scrive l'amministratore: “Si apprende dalla stampa che non solo l'area sia stata frazionata disgiuntamente dai fabbricati ma venduta a terzi, e che i nuovi acquirenti avrebbero richiesto una concessione edilizia in base al nuovo Ppe del quartiere R6”.



Nell'esposto viene quindi sottolineato che in mancanza di un'esplicita dichiarazione del Comune con la quale viene liberata l'area dal vincolo, l'atto di compravendita del terreno sarebbe nullo. Nel caso in cui invece l'atto d'obbligo fosse stato annullato “poiché si tratterebbe di una aggiunta di cubatura rispetto al vigente Prg su un'area che aveva già prodotto volumetria, la variante urbanistica sarebbe essenziale e quindi non approvabile per le vie semplificate dalla sola giunta comunale, quindi non avrebbe alcuna validità giuridica il nuovo Ppe del quartiere R6”. Nuove carte su cui lavorare per gli uffici di via Ezio e per il Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero