Latina, ok del Consiglio comunale: strade intitolate a Sandro Pertini e Altiero Spinelli

Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, in Consiglio
LATINA – Una strada o una piazza a Latina intitolate a Sandro Pertini e a Altiero Spinelli. Il Consiglio comunale ha approvato oggi a maggioranza (con il voto contrario di Luca...

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LATINA – Una strada o una piazza a Latina intitolate a Sandro Pertini e a Altiero Spinelli. Il Consiglio comunale ha approvato oggi a maggioranza (con il voto contrario di Luca Bracchi) la mozione del Pd con cui l’aula si impegna a tributare un riconoscimento ai due personaggi storici, legati alla provincia, e in particolare a Ponza e Ventotene, vuoi per il confino e la creazione del Manifesto per un’Europa libera e unita per Spinelli, vuoi per il confino prima e la detenzione a Santo Stefano poi per il Presidente della Repubblica. Ma l’approvazione della mozione non è passata indolore: da anni, la toponomastica del capoluogo pontino è di fatto bloccata nell’assegnazione a personaggi storici, e politici in particolare, a causa del nome di Giorgio Almirante che ha lacerato le coscienze del Consiglio.




Tensioni nate addirittura sette anni fa, nella seconda consiliatura guidata da Vincenzo Zaccheo, e riaffiorate stamattina, con Cesare Bruni (poi uscito dall'aula al momento del voto) che ha ricordato la proposta, sua e di Gianni Chiarato, di dedicare una strada o una piazza a Almirante nel centenario della nascita, e criticando invece quella per Pertini, definito «persona dai costumi esemplari, ma nella cui vita non sono mancate le ombre, come quando, per i fatti d’Ungheria del 1956, non prese le distanze dall’intervento sovietico, oppure quando rese omaggio, nel 1980, a Belgrado, alla salma del maresciallo Tito, o ancora quando concesse la grazia a Mario Toffanin, condannato per l'eccidio di Porzus».



Per Omar Sarubbo (Pd), invece, «Pertini va ricordato per molti aspetti della sua vita e della sua presidenza, che ha di fatto sburocratizzato e resa più vicina ai cittadini, per le sue battaglie in nome dei giovani, per il senso del dovere dell’essere cittadino». «Io penso alla pacificazione nazionale – ha poi esordito il sindaco, Giovanni Di Giorgi – penso a un’apertura, a una ricucitura della storia. Se vogliamo essere la nuova generazione, che chiude con il passato, con i focolai dell’odio che tante vittime giovani hanno provocato tra gli anni Settanta e Ottanta, lo dobbiamo fare oggi. Forse Pertini avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa in più per la pacificazione nazionale, per il ruolo che ricopriva, ma oggi io voto a favore di ricordarlo nella toponomastica cittadina, proprio in nome di questa pacificazione».

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Il Messaggero