Latina, illuminazione al led a Fondi: la replica dell'amministrazione comunale

Latina, illuminazione al led a Fondi: la replica dell'amministrazione comunale
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LATINA - «I numeri pubblicati dall’opposizione sull’illuminazione a Led testimoniano la volontà di intercettare a tutti i cosi l’attenzione dei cittadini facendo leva su toni populistici». Replica così il comune di Fondi alla nota diffusa nei giorni scorsi da parte dei consiglieri di minoranza per denunciare gli sprechi dell’affidamento del servizio di sostituzione e manutenzione dei punti luce della città ad una società di Formia.




«Nella descrizione effettuata - si legge nella nota - si vuol far credere che tale decisione determinerà un aggravio per le tasche dei cittadini e si fa riferimento alla recente istituzione della TASI, che nulla ha a che vedere con la procedura di affidamento in questione. (…) Se il Comune non avesse proceduto a tale affidamento i relativi costi di manutenzione e gestione degli impianti sarebbero infatti sicuramente aumentati e di conseguenza ricaduti sulla cittadinanza».



Secondo l’amministrazione inoltre non si tratta di una privatizzazione della pubblica illuminazione ma dell’utilizzo di uno strumento tecnico-finanziario che lo Stato mette a disposizione dei Comuni per gestire i propri servizi. «Nel comunicato stampa diffuso dai Consiglieri di minoranza – si legge ancora nella nota - si richiamano alcuni numeri, suggeriti loro da esperti, che non corrispondono alla realtà dei fatti. Infatti si citano solo alcuni aspetti dell’affidamento, non menzionando altri parametri tra cui: la sostituzione dei pali ammalorati con i nuovi e la fondazione e posa in opera per i medesimi, i nuovi cablaggi, la verniciatura degli elementi di sostegno e dei bracci metallici con doppia mano di vernice a smalto, la rimozione delle vecchie armature compreso il trasporto in discarica autorizzata, la ristrutturazione obbligatoria dei quadri elettrici, le migliorie apportate dall’appaltatore, etc. ».



Secondo l’amministrazione infine farebbe quasi sorridere l’ipotesi di utilizzare solo 2 dipendenti per la manutenzione di oltre 4mila punti luce peraltro sprovvisti dei relativi requisiti professionali. L'idea, oltre che assurda, stando a quanto dichiarato nella nota, finirebbe per far trascurare al personale incaricato luoghi pubblici altrettanto bisognosi di interventi ordinari e straordinari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero