Esondazione del Pontone, chiesto lo stato di calamità. A casa solo metà delle famiglie

Esondazione del Pontone, chiesto lo stato di calamità. A casa solo metà delle famiglie
Cessato lo stato d'allerta critico, sono rientrate ieri pomeriggio nelle loro abitazioni, evacuate la sera di lunedì nelle zone della Canzatora e di Pontone assediate...

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Cessato lo stato d'allerta critico, sono rientrate ieri pomeriggio nelle loro abitazioni, evacuate la sera di lunedì nelle zone della Canzatora e di Pontone assediate dall'acqua e dal fango scaricati dal torrente Pontone in esondazione, le 25 famiglie di Formia ospitate negli ultimi due giorni in alberghi e in casa di congiunti e amici. Persone provate dagli ultimi drammatici avvenimenti e dal timore non ancora esaurito di nuove pazzie del torrente in questa lunga stagione invernale. Un rientro tranquillo, disciplinato, controllato dalla Protezione civile, dalla polizia locale e dalle altre forze dell'ordine.

Non sono ancora rientrate, invece, le famiglie di Gaeta che abitano nel versante lato Roma della Canzatora, che devono attendere la nuova ordinanza del sindaco di Gaeta che non aveva dato un termine preciso per il rientro, se non quello generico fino a nuova ordinanza di revoca per il cessato pericolo, che probabilmente verrà emessa nella giornata odierna. Intanto i sindaci di Itri, Gaeta e Formia hanno deciso di chiedere alla Regione la proclamazione dello stato di calamità naturale in relazione agli eventi eccezionali di natura metereologica e in considerazione dei danni provocati alle abitazioni, alla viabilità, alle strutture balneari e alle attività agricole della zona prospiciente il lungomare di Vindicio. Ieri la prima delibera in tal senso firmata dal sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, per i danni nel territorio da dove nasce il rio. La situazione è apparsa ieri più tranquilla. I traghetti hanno ripreso i collegamenti con le isole di Ponza e Ventotene. Ed è proseguito il lavoro di bonifica e di ripristino delle strutture danneggiate non solo dalla esondazione del torrente Pontone ma anche dalla violenza delle mareggiate che hanno riversato sui porti e sulle spiagge del Golfo una quantità indescrivibile di detriti. La Capitaneria di porto di Gaeta ha emesso per il torrente Pontone un avviso di pericolosità per le acque prospicienti, vista la presenza di relitti e detriti galleggianti o semisommersi potenzialmente pericolosi per la sicurezza della navigazione. Per quanto riguarda il litorale spiega il comandante della Capitaneria, Federico Giorgi si sono accumulati tanti detriti, rifiuti di vario genere, carcasse di animali e legname. E si sono segnalati danni agli impianti di mitilicoltura del Golfo, con perdita di boe di segnalazione e cime di collegamento che sono in corso di recupero con il miglioramento delle condizioni del mare. Sono stati monitorati anche i porti di Gaeta, Formia e Terracina - aggiunge il comandante Giorgi - Molte navi hanno trovato riparo rimanendo alla fonda nella rada di Gaeta durante le fasi più critiche della mareggiata. Sono stati interessati quindi i Comuni per l'attivazione delle procedure di smaltimento del materiale accumulato sui litorali tramite le ditte specializzate..


Sandro Gionti
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero