Latina, video falso di “Striscia” su Zaccheo, ora resa dei conti a destra

Latina, video falso di “Striscia” su Zaccheo, ora resa dei conti a destra
Sono bastate poche ore e sembra di essere tornati indietro di dieci anni, a quell'aprile del 2010. Si riparte da lì, l'allora sindaco Vincenzo Zaccheo sfiduciato,...

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Sono bastate poche ore e sembra di essere tornati indietro di dieci anni, a quell'aprile del 2010. Si riparte da lì, l'allora sindaco Vincenzo Zaccheo sfiduciato, l'amministrazione comunale che cade, il fuoco amico di Claudio Fazzone e dei suoi. Ora la resa dei conti. La sentenza del Tribunale di Roma che risarcisce Zaccheo e ufficializza: il video pubblicato da Striscia la notizia in cui secondo i sottotitoli avrebbe chiesto a Renata Polverini, neo eletta presidente della Regione, di ricordarsi della sue figlie, è falso. L'ex parlamentare di An viene riabilitato, ma il male fatto - sottolinea - non può essere risarcito in nessun modo. Ora, per lui e per quell'amministrazione caduta sulle parole di un fuori onda, chiedono ulteriore giustizia i suoi colleghi di partito di un tempo.


«LA CONGIURA»
Silvano Moffa, ex sottosegretario di An, non usa mezzi termini: «Zaccheo fu affossato da fuoco amico, esposto alla denigrazione pubblica. Ora la sentenza che rende finalmente giustizia a un uomo sulla cui rettitudine non ho mai dubitato». Ma non può finire così, dice Moffa che in quei giorni era commissario della federazione di An della provincia: «Sarebbe interessante risalire alla manina che procurò un video falso al solo fine di interrompere il lavoro amministrativo di Zaccheo, compromettendone la carriera politica. Qualcuno dovrebbe ora risponderne. Molte cose strane sono accadute a Latina in quel periodo e alcuni dei protagonisti in negativo di quella fase della vita politica cittadina sono finiti nelle cronache giudiziarie».

E' della stessa opinione l'ex assessore della giunta Zaccheo Maurizio Guercio: «Fu la scintilla di una congiura organizzata per interrompere una stagione amministrativa e politica, di chi rifuggì dal confronto politico nell'aula consiliare per sfiduciare il proprio sindaco in una anonima stanza notarile. Invito Vincenzo Zaccheo, dopo il grave danno umano e politico subito, a proseguire nell'azione legale perché sia noto a tutti il mandante di quella squallida operazione che penalizzò una città intera e condannò la destra storica di Latina a una diaspora tutt'ora in atto». E l'ipotesi di riprendere quel percorso interrotto: «La destra storica che ha amato e ama questa città, dovrebbe - anche alla luce di questa sentenza - riflettere sul proprio possibile nuovo ruolo e contribuire alla rigenerazione amministrativa, economica, ambientale e culturale di una città e di un territorio bellissimi».
Gianni Chiarato, ai tempi della sfiducia presidente della commissione Lavori pubblici, sintetizza: «Da quel video falso contro Zaccheo la città è ancora ferma. Una patacca che ha cambiato le sorti di Latina. Vincenzo Zaccheo era un sindaco che ha fatto della legalità un abito mentale. Durante quella esperienza nessuna camionetta delle fiamme gialle o dei carabinieri stazionava sotto il Comune».

VERSO IL VOTO

Una città ferma - dicono - una città che deve ripartire. Di certo una città dove nel 2021 si vota per il rinnovo del Consiglio comunale. Confermare Damiano Coletta o cambiare? Tante le voci in questi mesi di possibili candidati, uno alla luce di quanto sta succedendo potrebbe essere Zaccheo? Lui glissa, ma di certo non lo farebbe con nessuno degli attuali partiti di centrodestra. Con un movimento civico allora? Chissà. Da mesi si rincorrono le voci di possibili candidature, da quella di Matteo Adinolfi e Massimiliano Carnevale della Lega, da Alessandro Calvi a Giovanna Miele di Forza Italia, e ancora, quello di professionisti, tra i quali spicca senza dubbio Annalisa Muzio, avvocato e presidente dell'Associazione Minerva. Bisognerà vedere poi cosa accadrà nel centrosinistra, le ipotesi si accavallano e con loro i possibili candidati, ai quali ora occorre aggiungere, evidentemente, quello di Vincenzo Zaccheo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero