Inchiesta sui punteggi sospetti e i rapporti di parentela: la Asl di Latina revoca il concorso per assistenti amministrativi

Inchiesta sui punteggi sospetti e i rapporti di parentela: la Asl di Latina revoca il concorso per assistenti amministrativi
E’ stato ufficialmente revocato con una delibera dell’azienda sanitaria firmata dalla direttrice generale Silvia Cavalli il concorso per la copertura a tempo...

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E’ stato ufficialmente revocato con una delibera dell’azienda sanitaria firmata dalla direttrice generale Silvia Cavalli il concorso per la copertura a tempo indeterminato di 70 posti di assistente amministrativo categoria C. Si tratta del concorso finito sotto inchiesta da parte della guardia di finanza e a cui erano stati ammessi 2.900 candidati. Le prove scritte erano state calendarizzate dal 28 al 30 dicembre 2020, ma il 19 gennaio il nucleo di polizia economico e finanziaria della Finanza ha acquisito tutta la documentazione relativa alla procedura concorsuale per l’apertura di un’inchiesta.

Il nodo sta tutto nella partecipazione al concorso e nel superamento della prova scritta con punteggi “sospetti” da parte di alcuni candidati in rapporti di parentela con dipendenti della stessa Asl di Latina. Dopo l’apertura dell’inchiesta dunque la direzione Salute e Integrazione socio sanitaria della Regione Lazio ha chiesto alla Asl di fornire una puntuale relazione sui fatti e di sospendere il concorso. Dopo l’insediamento della nuova direttrice generale, avvenuto lo scorso mese di marzo, la Asl ha avvitato un’ampia verifica degli atti del concorso e inviati i riscontri richiesti in Regione.

«Ritenuto che configurerebbe una situazione di conflitto di interessi la presenza presso la sede del concorso nel giorno dell’espletamento della prova scritta di dipendenti della Asl in rapporti di parentela con i candidati e che il conflitto di interessi comporterebbe una violazione degli immanenti principi di imparzialità, trasparenza e par condicio a cui l’amministrazione è tenuta» si è disposto di revocare la delibera del concorso e di richiedere alla Regione una immediata riedizione della procedura concorsuale, integrata con una prova di informatica che consenta l’effettivo accertamento delle competenze.

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Il Messaggero