LATINA - «Superato l’incidente in parete sul Nanga Parbat, Daniele Nardi è pronto a ritornare sulla montagna con i suoi compagni di spedizione Alex Txikon e Ali...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Fortunatamente la caduta occorsa la settimana scorsa a circa 6000 metri di quota, non ha procurato a Nardi ferite gravi: alcuni giorni di riposo al campo base gli sono stati essenziali per recuperare le forze e la concentrazione necessaria alla salita», spiegano dal campo base della spedizione.
«Dopo la caduta sono tornato a campo base da solo – racconta l'alpinista di Sezze, Daniele Nardi -. Non ho voluto che i miei compagni scendessero con me per non perdere il lavoro fatto, ma scendere da solo è stato difficilissimo perché non avevamo fissato le corde sulle rocce, era tardi e quindi in discesa ho dovuto attrezzare tutto di notte. Il lavoro però è stato utile per le prossime salite. La cosa più dura è stata superare lo shock della caduta e anche per quello ho deciso di tornare sulla montagna, ho sempre affrontato i miei mostri. Non so perché, ma mentre scendevo mi è venuto in mente Bear Grill...chissà se se la sarebbe cavata sulla Kinshofer».
Ora il team vuole sfruttare la finestra di bel tempo prevista per questi giorni. I tre alpinisti lasceranno il campo base nelle prossime ore: il piano è di risalire le corde fisse installate sulla via Kinshofer fino a 6500 metri, e poi proseguiranno nel tratto successivo che li porterà ai 6700 metri di quota di campo 3, per poi ridiscendere al campo base.
Questa rotazione sarà importante per completare l’acclimatamento e preparare gli alpinisti al loro tentativo di raggiungere la vetta mai scalata in invernale fino ad oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero